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Sull'Autore

Fonte dell'immagine: Chiara Marra, October 6, 2007

Serie

Opere di Massimo Cacciari

The Necessary Angel (1988) 28 copie
Geo-filosofia dell'Europa (1994) 24 copie
Generare Dio (2017) 21 copie
Dell'inizio (1990) 17 copie
Tre icone (2007) 17 copie
Il lavoro dello spirito (2020) 13 copie
Icone della legge (1990) 12 copie
PARAISO Y NAUFRAGIO (2005) 11 copie
Della cosa ultima (2004) 7 copie
La Ciudad (2008) 6 copie
Metafisica concreta (2023) — Autore — 6 copie
Hamletica (2009) 6 copie
Labirinto filosofico (2014) 4 copie
Oikos da Loos a Wittgenstein (1982) — Autore — 4 copie
Arte, tragedia, tecnica (2000) 4 copie
A Cidade (Portugues) (2010) 2 copie
Morte. Fine o passaggio? (2013) 2 copie
El Poder Que Frena (2015) 2 copie
Paraíso e naufrágio (2022) 1 copia
Le forme del fare (1987) 1 copia
Vedova 1 copia
El ángel necesario (1989) 1 copia
Wohnen. Denken (2002) 1 copia

Opere correlate

Le tentazioni di sant'Antonio (2007) — Introduzione, alcune edizioni6 copie
Zeit : Mythos, Phantom, Realität (2000) — Collaboratore — 1 copia

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Informazioni generali

Data di nascita
1944-06-05
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Luogo di nascita
Venice, Italy
Luogo di residenza
Venice, Italy
Attività lavorative
professor of aesthetics
Mayor of Venice, Italy
Organizzazioni
University of Venice
City of Venice

Utenti

Recensioni

Può la metafisica essere concreta? La risposta a questa domanda dipende da come si definisce la “metafisica”. In senso tradizionale, la metafisica è la branca della filosofia che si occupa degli aspetti più profondi e universali della realtà, al di là dell’esperienza sensibile. In questo senso, la metafisica è spesso considerata una disciplina astratta e speculativa, che non ha un impatto concreto sulla realtà.

Tuttavia, è possibile anche concepire la metafisica in un modo più concreto. In questo senso, la metafisica può essere vista come una riflessione sulla natura della realtà che può avere implicazioni concrete per il nostro modo di vivere e pensare. Ad esempio, può aiutarci a comprendere il significato della vita, la natura del bene e del male, o il nostro rapporto con l’universo. Può anche avere un aspetto concreto in diversi modi.

In primo luogo, può aiutarci a dare un senso al mondo che ci circonda. Quando comprendiamo la natura della realtà, possiamo meglio orientarci in essa e prendere decisioni significative. In secondo luogo, la metafisica può ispirarci a vivere in modo più virtuoso. Quando comprendiamo il significato del bene e del male, possiamo essere più propensi a scegliere il bene. In terzo luogo, la metafisica può aiutarci a trovare un senso di connessione con l’universo. Quando comprendiamo la nostra posizione nel mondo, possiamo sentirci più parte di qualcosa di più grande di noi stessi.

Naturalmente, non tutti concordano sul fatto che la metafisica possa avere un aspetto concreto. Alcuni sostengono che la metafisica è intrinsecamente astratta e che non può avere alcuna rilevanza per il mondo reale. Altri, invece, ritengono che la metafisica possa avere un impatto concreto sulla nostra vita, anche se in modo indiretto. La risposta alla domanda se la metafisica possa avere un aspetto concreto dipende dal modo in cui si definisce la metafisica stessa e l’idea di concretezza.

La definizione di “concretezza” in “Metafisica concreta” di Massimo Cacciari sembra essere legata alla riflessione sulla relazione tra la metafisica, la scienza e la razionalità. Secondo quanto sono riuscito a capire, nei miei ristretti limiti intellettuali, il libro vuole esplorare concetti complessi come la relazione tra l’osservabile e l’inesauribile ricchezza dell’essere-relazione, nonché la relazione tra la theoría della cosa e la sua relazione al Tutto.

Si tratta di un sapere concreto che nasce e cresce con la cosa stessa, e viceversa, concentrandosi sull’attenzione per l’inosservabile dello stesso osservabile, avvolto nell’Infinito. Non sono un filosofo, non ho avuto la fortuna di avere insegnanti all’altezza di questa importante disciplina di studio, devo necessariamente usare le armi di quella insostenibile concretezza dell’essere che ogni comune mortale deve possedere quando si accorge di essere al mondo.

Non so come mi trovo ad avere tra le mani un libro di questo tipo. Ricordo di aver letto da qualche parte della sua uscita. Un libro con un titolo del genere è una sfida prima che un invito a leggere, specialmente se fatto da uno scrittore che porta quel nome. Dio mio, definire Massimo Cacciari scrittore è davvero riduttivo. Uno dei volti oltre che delle menti più televisive del pianeta. Filosofo, politico, saggista, polemista, opinionista, e scusate se ignoro altre possibili qualità.

Non saprei dire quale viene prima. Il suo lavoro va visto nel suo duplice essere un soggetto/oggetto sia come contenitore che contenuto. Compare al numero 41 nella collana Biblioteca Filosofica di Adelphi insieme a nomi che potete immaginare. 425 pagine, edizione rilegata, 19 capitoli con un indice dei nomi, per un prezzo poco popolare tanto per mantenerci nella giusta idea di concretezza. Anche la filosofia ha un prezzo, figuriamoci poi la metafisica.

Se questo è il libro di Massimo Cacciari, nella sua fisicità, inteso come contenitore, per quanto riguarda il contenuto non sono ancora in grado di dare un giudizio, fare una valutazione. Non so se mai sarò in grado di pensarli e scriverli, né tanto meno di leggere l’opera fino in fondo. Un libro del genere non può essere “letto” nel modo popolare e tradizionale nel quale si legge un qualsiasi altro libro.

Qui si tratta non solo di filosofia, ma di metafisica. Se avete avuto la fortuna e il piacere poi di vedere e ascoltare Massimo Cacciari dal vivo o in tv, vi renderete conto quanto non sia metafisico il suo pensiero, ma ben radicato sul terreno quanto mai infinito, quello delle sue conoscenze. Una metafisica concreta, appunto. Non mi sono ancora ripreso dalla lettura del primo capitolo.

Ha per incipit questo titolo: “Nos adoramus quod scimus”. Un pensiero ripreso dal Vangelo di Giovanni per dire che “noi adoriamo ciò che conosciamo”. Non so cosa potrò sapere leggendo quello che Massimo Cacciari pensa e scrive in questo suo libro. A quanto ho capito fa parte del suo sistema filosofico composto, a quanto scrive l’editore, da un folto gruppo di titoli creato nell’arco di oltre un trentennio di studi e pubblicazioni. Davvero lunga è allora è la strada che un lettore improvvisato e sprovveduto come me deve percorrere. Saremo davvero in pochi a sapere se la metafisica è “concreta”.

MEDIUM -https://angallo.medium.com/pu%C3%B2-la-metafisica-essere-concreta-aa01349682aa
… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | Nov 17, 2023 |
Finalmente sono riuscito a trovare il quarto volume; e ritrovo Machiavelli, raccontato, tra l’altro, da Cacciari. Ed è un bell’incontro, il filosofo fiorentino che ha reso la politica una scienza è sempre stato uno dei miei autori preferiti. La vulgata popolare lo riduce ad un motto, il fine giustifica i mezzi; chi sa qualcosa in più vede un filosofo cinico che è alla base della visione di Hobbes dell’uomo. Ma non è così; sia ne Il Principe che nei discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, il filosofo fiorentino utilizza la storia per comprendere il presente. Ma Machiavelli non è Vico, lui vive il presente e per il presente cerca soluzioni; da fiorentino è pragmatico ed individua il vulnus italiano che caratterizzerà i secoli successivi: l’assenza dell’idea di nazione, l’incapacità di pensare che un unico uomo deve prendere in mano le redini del futuro di un popolo. L’idea di proporre anche alcuni passaggi della Mandragola, la commedia popolare in cui Callimaco per andare a letto con la bella Lucrezia imbandisce una serie di raggiri in quello che diventerà il naturale palcoscenico delle commedie settecentesche. In conclusione, qualche passaggio dedicato a Jean Bodin, il filosofo francese che asseriva l’esigenza di riconoscere il valore assoluto della monarchia.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Sep 26, 2019 |
Baruch Spinoza, il filosofo ebreo che riavvicina la tradizionale cultura ebraica con quella cristiana, è sicuramente uno dei più interessanti pensatori del seicento. La sua capacità di restare sempre fuori dagli schemi, anche restando fuori dalle istituzioni, è un esempio di libertà dell’intellettuale. E non a caso la sua è, anzitutto, una grande lezione di libertà. L’introduzione al filosofo olandese di Cacciari è complessa, sicuramente il veneziano non semplifica il lavoro al lettore. Il periodo è quello successivo alla cacciata degli ebrei dalla grande penisola di Sefarad, l’Iberia, terra ai tempi di grandi imperi. Spinoza aveva la fortuna di vivere a Amsterdam, città sin da allora molto tollerante. E in quel contesto sviluppò una teoria delle libertà, fondata sul libero arbitrio dell’uomo che, a sua volta, implicava che lo Stato fosse il primo garante delle libertà individuali. Le leggi dell’uomo rischiano di essere il primo presupposto della limitazione di libertà, se mancano dell’ampiezza e dello spirito della letitia. Se, come spesso accade, le leggi sono scritte da schiavi, hanno come presupposto la paura, il desiderio di punire e non di redimere, di limitare e non di consentire. La lezione di Spinoza rimane di grandissima attualità.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Sep 1, 2019 |

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