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Recensioni

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Il Maestro e Margherita è uno di quei romanzi così densi da farmi guardare con sconforto alla pagina bianca che dovrei riempire di affermazioni sagaci su un grande classico della letteratura. Purtroppo tutto quello che mi viene da scrivere al riguardo è: leggetelo! Cosa che, oltre a non farmi vincere il premio di Blogger Originale dell’Anno, non vi metterà addosso nessuna curiosità di leggerlo…

Potrei raccontarvi che questa è la terza volta (credo) che leggo Il Maestro e Margherita. La prima volta era molto giovane e ne ho apprezzato soprattutto l’aspetto fantastico e umoristico. Come si fa a non ridere delle trovate di Behemoth e Korov’ev? O di Margherita che svolazza nei cieli di Mosca e finisce per devastare l’appartamento dell’odioso Latunskij? Allo stesso modo si apprezza il lato fantastico, con la presenza di Woland/Satana e del suo seguito, delle streghe e della presenza del Bene e del Male, che si stanno antipatici, ma sotto, sotto lavorano insieme.

La seconda volta, invece, penso di essere rimasta colpita soprattutto dalla critica feroce di Bulgakov all’Unione Sovietica: in particolare, il mondo della cultura, appiattito sulle posizioni più compiacenti al regime. Il romanzo si apre proprio con una discussione su come vada modificato un poema antireligioso per essere soddisfacente. Per farvi un’idea di quanto pungesse la critica di Bulgakov vi basterà sapere che nel 1941 venne pubblicato (postumo) in maniera pesantemente censurata e rimaneggiata in Urss e che bisognerà aspettare il 1973 per averne la versione integrale.

Questa volta – la terza – ho riflettuto sull’idea che la viltà sia il peggiore dei peccati. È vero, la nostra vigliaccheria potrebbe distruggere la vita di qualcun’altrə; è vero anche che a volte si è vili non per mancanza di coraggio, ma per pigrizia, noncuranza, o perché quella mattina ci siamo svegliatə male. E allora vedere conseguenze drammatiche al nostro non-agire non ci piace e vorremmo tornare indietro, quando ancora si poteva fare qualcosa di buono. Vorremmo essere sempre eroicə, ma a volte siamo carnefici: inutile incazzarsi con chi ce lo fa notare. Per quanto faccia male, potrebbe avere ragione.

E allora?

Bulgakov ci offre le sue risposte, declinandole in più di una situazione. Lascio volentieri a lui l’onore di presentarvele.
 
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lasiepedimore | 467 altre recensioni | Jan 11, 2024 |
Il Diavolo e la sua coorte arrivano a Mosca e cominciano a divertirsi, creando caos e confusione in ogni dove.
Ironico, poetico, surreale, comicamente crudele... dopo poche pagine il lettore è già dalla parte di Woland e della sua diabolica congrega.... bellissimo.
N.B. Segnalo, per tutti quelli che lo volessero leggere, che il testo cambia parecchio da una traduzione all'altra. Quella che io ho trovato più scorrevole è di Salvatore Arcella per la Newton Compton Editori.
 
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Kua | 467 altre recensioni | Mar 27, 2022 |
Riletto: Henry Potter endimanché½
 
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fortunae | 467 altre recensioni | Mar 29, 2020 |
orse non sei esattamente consapevole di ciò che ti perdi, ma se non hai ancora letto Il Maestro e Margherita è ora di farlo: preparati a vivere una delle esperienze più assurde, intense e sorprendenti di sempre. Se invece lo hai letto, questo articolo farà riaffiorare nella tua memoria qualche aspetto di questo romanzo incredibile, e soprattutto ti farà venire voglia di rileggerlo: ti verrà in mente di aver passato gran parte del tempo, la prima volta che lo hai letto, a chiederti che cosa esattamente stessi leggendo. E ricorderai anche di essere stato completamente rapito dalla strana vicenda di un sedicente professore di magia nera piombato nella Mosca di Stalin, in realtà trattasi del diavolo, e del suo intrecciarsi con quella di Pilato che, duemila anni prima, si interroga se punire Gesù sia giusto o meno. Il romanzo di Bulgakov compie cinquant’anni, e per quanto mi riguarda finisce dritto dritto nella lista dei migliori libri di sempre. Ecco alcune curiosità sul libro e sul suo autore.
 
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kikka62 | 467 altre recensioni | Feb 20, 2020 |
Un classico della letteratura mondiale cui mi approccio quasi per caso; un romanzo intenso, lungo, a tratti picaresco, in cui le storie si intrecciano e si intersecano come per incanto; ma non è un caso, in quanto la magia è uno dei fili conduttori del romanzo; e poi la passione di Gesù, vista con gli occhi di Ponzio Pilato, il romanzo che sta scrivendo il maestro, di cui è follemente innamorata Margherita. Ma non si può ricondurre questo romanzo ad una storia d’amore perché bisognerebbe spiegare la strana morte di Berljoz sotto un tram, ed ancor di più la singolare predizione dello straniero che si avvicina ad una panchina di Patriarsie Prudi; dove Berljoz e Ivan Nicolaevic chiacchierano; e poi la follia dello stesso Ivan, ed il gatto nero, ed una serie di misteri che infittiscono la trama, rendendola quasi sempre surreale. Ma in realtà questo romanzo va letto pensando all’Unione Sovietica del tempo, ai legittimi timori di Bulgakov nel dire pane al pane e vino al vino; ed allora gli straordinari personaggi che popolano questo romanzo sono i russi, con le loro difficoltà di trovare un’identità in un Paese in preda a un feroce dittatore. Il maestro e Margherita è un romanzo complesso che va letto con grande attenzione; anzi va riletto.
 
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grandeghi | 467 altre recensioni | Mar 28, 2019 |
Mosca dalle pietre rosse, La coppa della vita, La capitale nel blocknotes ...
 
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vittorioveneto21 | Jan 30, 2018 |
inconsueto, a tratti noioso ma molto efficace e persino misterioso.non saprei se definirlo, rispetto al tempo in cui è stato scritto, se una satira o un raggio di luce e di speranza

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Vil coyote ha scritto il 7 Dec 2007, 12:29 : Punti di vista. Per me è un capolavoro assoluto, con tantissime chiavi di lettura.

Chaya Sar (attiva su Google plus) ha scritto il 9 Jul 2008, 13:54 : La tua recensione avrei potuto scriverla io... Ancora non capisco come possa essere il libro
preferito di mia figlia, per quanto bello. I passaggi un po' noiosi fanno perdere un po' il gusto per una lettura peraltro pregevole.
 
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ShanaPat | 467 altre recensioni | Oct 8, 2017 |
Una satira feroce al regime sovietico degli anni '20, nascosta (ma neanche troppo) dietro la storia surreale e grottesca di un cane a cui viene trapiantata l'ipofisi di un uomo. Il povero Pallino passa dalla semplicità e innocenza delle sue esperienze canine (raccontate in prima persona) ad essere un "omuncolo" privo di cuore e passione, intriso solo dei regolamenti e dell'ideologia di regime. La critica alla spersonalizzazione attuata dai comunisti al potere è fin troppo evidente, ma ovviamente come in tutti i grandi romanzi la tematica diventa più ampia e universale: qual è la definizione di un uomo? Cosa serve per essere definito tale?
Quest'opera non ha la stessa grandiosità de "Il Maestro e Margherita", è meno ambiziosa, ma è comunque un romanzo di pregio; purtroppo però non conoscendo bene quel periodo storico, molto dell'intento satirico va perduto e la piacevolezza della lettura ne risente un po', è mancato qualcosa che riuscisse a coinvolgermi appieno.½
 
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Lilirose_ | 61 altre recensioni | Mar 13, 2016 |
Quando ci si trova di fronte alla "Grande" letteratura è sempre difficile dare un giudizio, quindi tralascerò tutti i meriti oggettivi dell'opera (che altri hanno descritto e sapranno descrivere molto meglio di quanto potrei mai fare io) e mi limiterò a registrare le mie impressioni personali.
All'inizio si resta quasi frastornati, si fa fatica ad entrare in un mondo popolato di creature diaboliche e di personaggi bizzarri. Piano piano però se ne viene conquistati, appena cominciamo a capire che non dobbiamo sforzarci di seguire la logica ma lasciarci trasportare sulle ali dell'immaginazione visionaria dell'autore; in questo modo potremo apprezzare appieno momenti meravigliosi e suggestivi, che culminano nella notte che Margherita passa al gran ballo infernale. Eppure a mio parere la parte più interessante del romanzo è la digressione su Ponzio Pilato e il suo rapporto tormentato con Jeshua nei giorni del suo processo: con questo "racconto nel racconto" Bulgakov offre una rilettura in chiave filosofica e profondamente umana del celebre episodio religioso.
Dal punto di vista stilistico non è un libro semplice da leggere: pieno di digressioni e di salti temporali, il tutto complicato da una mia personalissima idiosincrasia per i nomi russi.
In conclusione un'opera monumentale, che spazia dalla satira al surreale all'allegoria e che però proprio per la sua vastità ha faticato a coinvolgermi fino in fondo½
 
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Lilirose_ | 467 altre recensioni | Mar 8, 2016 |
Uno dei libri con il titolo più fuorviante della letteratura mondiale: l’ignaro lettore potrebbe pensare ad una storia d’amore fra un insegnante di provincia ed una sua ex-allieva, ed invece si trova immerso in una storia che si sarebbe più opportunamente intitolata ‘Diavoli a Mosca’ (perdendo però un po’ del suo fascino). Libro strano, che inizia con il passo lento tipico della letteratura russa, poi mette in scena decine di personaggi (tutti chiamati per nome e patronimico, così chi legge un po’ si confonde) e le loro sventure ed infine ritrova il compassato ritmo iniziale nell’incantata seconda parte. Tra diavoli dispettosi, poeti scalcagnati, ominicchi di piccolo potere sbeffeggiati, belle donne innamorate di mediocri uomini di cultura c’è anche il tempo per un demonio di buon cuore e per il racconto ‘alternativo’ del rapporto tra Ponzio Pilato e Yeshua. Detto che le pagine dedicate al procuratore romano sono forse le più affascinanti, il lettore resta comunque disorientato, specie nella saltabeccante prima parte dove non sempre le beffe diaboliche riescono a tener avvinta l’attenzione. L’autore sparge ironia acre a piene mani – specie sull’elite letteraria - ma il riso è sempre malinconico: lo sguardo beffardo si attenua – ma non scompare affatto - nella seconda parte, dove la fantasia e la poesia prendono il sopravvento in pagine molto belle e molto sognanti. Alla fine, resta un romanzo intessuto di grande letteratura che però ha fatto fatica a coinvolgermi pienamente: forse per le troppe tematiche - bene e male, innocenza e colpa, chi più ne ha più ne metta – forse per la frammentarietà iniziale, certo è che ho cominciato ad appassionarmi solo con l’entrata in scena di Margherita.
 
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catcarlo | 467 altre recensioni | Oct 8, 2014 |
non sono riuscita a finirlo...la parte grottesca non mi ha conquistato, anzi ha reso ostica la lettura :(
 
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Claudy73 | 467 altre recensioni | Nov 11, 2013 |
Insicurezze, paure e geniali intuizioni di un giovane medico appena uscito dall'università e responsabile di un ospedale di un piccolo paese in Russia.
 
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zinf | 20 altre recensioni | Jul 3, 2013 |
per certi versi ti sembra quasi che leggerlo 100 anni dopo che è stato scritto quasi non abbia senso, poi ti accordi che la Grande Storia, quella che noi studiamo come una serie di date e avvenimenti quasi asettici, per i contemporanei è stata lacrime esangue, incertezza e impotenza, fame e miseria, decisioni da prendere sull'immediato senza nessuna garanzia che si sarebbero rivelate quelle giuste
 
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ShanaPat | 5 altre recensioni | Aug 29, 2012 |
Il protagonista è il diavolo e la passione. Ma c'è anche un forte messaggio sul vizio più grande che è la viltà ( e questo viene ripetuto più volte).
Un libro molto particolare unico e coinvolgente non certo agile e scorrevole ma da leggere con la dovuta calma.
 
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AlbyVintage | 467 altre recensioni | Jun 5, 2012 |
very interesting book. Easy to read and deep meanings, so you can choice how to read it.
 
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zuoaide | 61 altre recensioni | May 15, 2012 |
Nella Mosca staliniana popolata di stupidità, di burocrati e di privilegiati, che della truffa, dell'ipocrisia e della delazione hanno fatto la loro seconda natura, giunge Satana in persona, sotto le spoglie di Woland, esperto di magia nera. Da quel momento la città viene sconvolta da bizzarri e tragicomici imprevisti che si abbattono su piccoli funzionari ed esponenti della Mosca teatrale e letteraria. Solo al Maestro, un emarginato e incompreso scrittore a cui critici ed editori hanno rifiutato di pubblicare il suo romanzo sul dramma di Pilato, e alla sua infelice amata Margherita, il diabolico Satana-Woland offrirà in un incontro faustiano, la pace ultraterrena. In questa edizione sono pubblicati il racconto incompiuto "All'amico segreto" e la lettera "Al Governo dell'URSS", inviata dall'autore nel 1930 a Stalin.
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Cerberoz | 467 altre recensioni | Feb 23, 2012 |
"Non era più possibile distinguere se si trattava di un ululato d'animale o di uomo" Due romanzi brevi – o racconti lunghi, che dir si voglia – che mettono in risalto la vena fantastica e corrosiva di Michail Bulgakov. In queste opere di "scienza fantastica", più che di fantascienza in senso tradizionale, Bulgakov utilizza le possibili conseguenze di pericolosi (e affascinanti) esperimenti scientifici per mettere in ridicolo la dittatura sovietica, la sua chiusura mentale, la sua rigidità normativa. Cuore di cane racconta il tentativo di trasformare un cane in una creatura in qualche modo umana, tramite il trapianto di ipofisi e testicoli di un ubriacone morto in un randagio, che finirà con l'ereditare i peggiori difetti di entrambe le sue nature. Il protagonista di Uova fatali è invece uno zoologo che, quasi per caso, mette a punto un "raggio della vita" in grado di accelerare miracolosamente lo sviluppo cellulare. Una scoperta destinata a creare conseguenze mostruose e grottesche. Due piccoli ma incisivi capolavori del Novecento, ispiratori di un intero filone di letteratura fantastica.
 
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Cerberoz | Feb 2, 2012 |
Montale defini’ questo libro “un miracolo che ognuno deve salutare con commozione”.
E’ un libro straordinario e straripante, caleidoscopico, visionario senza essere irrazionale. E’ una favola reale e sospesa nel tempo, che non solo descrive la dolorosa realtà del periodo staliniano, ma illustra anche una originale e personalissima visione della religione ed una tenera storia d'amore, il tutto narrato con ironia ed uno stile di scrittura cristallino.
Ho letto questo libro per la prima volta a 17 anni e mi ha conquistata ed ogni volta che lo rileggo, interamente o a tratti, rivivo il piacere della lettura .
 
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mara4m | 467 altre recensioni | Nov 21, 2010 |
Bellissimo libro scritto all'inizio del secolo scorso ma di un'attualità e di una fantasia incredibili. Forse il mio libro preferito in assoluto.
 
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permario | 467 altre recensioni | Nov 7, 2009 |
Bulgakov, Michail A. - Il maestro e Margherita :Cristo Pilato Giuda Satana Mosca anni trenta. -- Un’ora dopo, nel seminterrato d’una casetta di uno dei vicoli sull’Arbat, nella prima stanza, dove tutto era esattamente come quella terribile notte dell’autunno precedente […] Margherita piangeva per le emozioni sconvolgenti di felicità. Il quaderno deturpato dal fuoco le stava dinanzi e accanto s’innalzava una pila di quaderni incolumi […] Accarezzava il manoscritto come si accarezza un gatto prediletto […] (p. 317) “Nessuno sapeva del nostro legame, gliel’assicuro, benché questo non avvenga mai. Non lo sapeva suo marito, non lo sapevano i conoscenti […] Lei entrava dal cancello una volta sola, ed io provavo il batticuore almeno dieci volte prima” (pag. 158) […] Nel piccolo seminterrato si sentivano risate. Dopo la pioggia gli alberi del giardino lasciavano cadere rami rotti e ciocche bianche […] Mettendosi tra i capelli le dita sottili dalle unghie appuntite, lei rileggeva senza posa lo scritto e dopo averlo riletto, cuciva il berretto; qualche volta si accoccolava accanto agli scaffali più bassi o saliva verso quelli più alti per ripulire con uno straccio centinaia di libri polverosi. (pag. 159) […] Gli pronosticava la gloria, lo spronava, e fu proprio allora che cominciò a chiamarlo maestro; aspettava con impazienza le ultime parole promesse sul quinto procuratore della Giudea; ripeteva, declamandole ad alta voce, le frasi che le piacevano e diceva che la sua vita era in quel romanzo. Il racconto fu ultimato nel mese di agosto e consegnato a qualche dattilografa sconosciuta che lo batté in cinque copie. E, finalmente, giunse l’ora di abbandonare il rifugio segreto e di entrare nella vita …”Entrai nella vita tenendo il libro tra le mani, e la mia vita finì, - mormorò il maestro abbassando il capo” (pag.160) (traduzione dal russo di Maria Olsoufieva) (Garzanti Editore, 1973) [AdR]
 
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derobbio | 467 altre recensioni | Oct 19, 2008 |
da leggere nel corso del tempo...
 
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pandora82 | 467 altre recensioni | Aug 10, 2008 |
Autentico capolavoro di fantasia e surrealismo! Personaggi geniali
 
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zinf | 467 altre recensioni | Jun 9, 2008 |
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