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Giuseppe Antonelli (2) (1970–)

Autore di il museo della lingua italiana

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15+ opere 66 membri 3 recensioni

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Informazioni generali

Data di nascita
1970-05-25
Nazionalità
Italia
Luogo di nascita
Arezzo, Italia
Organizzazioni
Università di Pavia

Utenti

Recensioni

Il volume si sofferma sugli usi dell'italiano che nel periodo recente hanno conosciuto la loro prima diffusione (attraverso Internet e la telefonia cellulare) o un significativo rinnovamento (come la lingua dei politici nella cosiddetta seconda Repubblica). Ma gli spunti sono molteplici: dal cybertesto ai videogiochi alla "lingua ipermedia" della nuova narrativa, dal gergo giovanile a quello aziendale, dalla lingua della pubblicità a quella dei fumetti e della fiction televisiva.
Segnalato da Vincenzo Barca… (altro)
 
Segnalato
Biblit | Jun 6, 2010 |
E' difficile leggerlo senza canticchiare (cosa ben prevista dall'Autore e dichiarata esplicitamente nell'Introduzione). La forza evocativa di certi versi, malgrado la pervicace ferocia con cui ne viene dimostrata la vacuità semantica, sintattica, grammaticale e lessicale, resta assolutamente invariata.
Va bbe', non è poesia (con buona pace di tutti quelli che lo pensano, me compreso: 50 anni di ritardo rispetto all'elaborazione poetica italiana) e neanche prosa. Ciononostante ... il ricordo della propria gioventù è più forte di qualsiasi tentativo di dimostrarne l'inconsistenza (parlo sempre di canzonette, sia chiaro), cosa che l'Autore fa puntualmente.
Ma non è questo il suo obiettivo, né ha scritto un divertissement alla Ameri (per chi se lo ricorda) o alla Elio e le storie tese, perché semplicemente leggere i testi di Sanremo "fuori contesto" è come sparare sulla Croce Rossa.
Qui il fine è l'analisi linguistica dell'evoluzione dei testi delle canzoni italiane nelle hit parade degli ultimi cinquant'anni (non solo Sanremo, quindi) con un approccio scientifico serio e documentato e con dovizia di particolari. Come ha fatto Moretti in [La letteratura vista da lontano] (http://www.librarything.com/work/171664/book/24944212).
Il risultato è molto interessante (e anche ironico e piacevolmente dissacrante, ma questo è più uno stile di scrittura che un obiettivo della ricerca).
Dopo averlo letto, cambia l'atteggiamento nell'ascolto delle canzoni: il disvelamento di certe regole interne (per es. rime e assonanze fatte per rispettare la metrica del verso musicale e non per tirare fuori profondi significati, la "mascherina", lessici specialistici vari, l'utilizzo di neologismi e di parole straniere, parole tronche in finale di verso, turpiloquio giovalistico ammiccante, ecc) spinge a sentire i testi con maggiore attenzione e con una vena critica più solida.
Proprio per fare un'osservazione, qua e là, in certi passaggi, non ci sarebbe stato male qualche grafico (o anche solo qualche tabella) per sintetizzare la grande quantità di misure e statistiche fatte e proposte.
… (altro)
 
Segnalato
ddejaco | Apr 26, 2010 |

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