Katharina Adler

Corposo. Forse pure troppo.
E ha dell'incredibile: credo che se un medico, pur con i decenni di cultura sulla psicoanalisi nel frattempo consolidatisi, avesse parlato alla me diciassettenne come Freud parlò a Ida/Dora, sarebbe di certo finito in tribunale. La determinazione della ragazza nel tenergli testa mentre parallelamente si assiste al suo indurirsi alla vita e al trasformarsi in una madre più fastidiosa della propria fa molto riflettere, anche se ancora i miei pensieri non si organizzano in maniera organica.
Per il resto c'è uno spaccato su 30 anni di storia austriaca che non conoscevo e del quale avrei francamente fatto a meno, nelle pieghe di eventi cruciali ed epocali per il mondo intero e che finiranno per inghiottire anche Ida, che da ragazzina "isterica" a donna dell'alta borghesia vediamo poi scendere la china fino a divenire una profuga ebrea. Senza mai perdere qell'egocentrismo istrionico che l'aveva portata a sdraiarsi, da vera antesignana, su un famoso lettino.… (altro)