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Sto caricando le informazioni... L'armadio della vergognadi Franco Giustolisi
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Fra il 1943 e il 1945 decine di migliaia di civili furono vittime di 2273 stragi brutali compiute da nazisti e fascisti in tutto il paese. Nei mesi successivi alla Liberazione, molti dei colpevoli furono individuati e su di loro furono aperti procedimenti penali. Ma dal 1947 una mano ignota ha messo tutto a tacere. Dentro un armadio custodito nella Procura generale militare, 695 fascicoli sono rimasti sepolti per mezzo secolo. Dal 1994 la Procura militare ha riavviato i processi a carico dei pochi superstiti. L'autore, che ha portato alla luce l'esistenza dell'armadio della vergogna, ripercorre l'intera vicenda dell'insabbiamento e ricostruisce quelle stragi. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)940.54050945History and Geography Europe Europe 1918- Military History Of World War IIClassificazione LCVotoMedia: Nessun voto.Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
Fra il 1943 e il 1945 decine di migliaia di persone furono vittime di 2273 stragi brutali compiute da nazisti e repubblichini lungo tutto il territorio del nostro paese. Un elenco tragico e infinito che comprende nomi ormai noti e tanti altri completamente sconosciuti: Stazzema, Marzabotto, Fivizzano, Conca della Campania, Barletta, Fossoli, Matera, Capistrello e cento altri comuni.
Nei mesi successivi alla Liberazione, molti dei colpevoli furono individuati e su di loro furono aperti procedimenti penali. Ma nel 1947 una mano ignota mise tutto a tacere, e i fascicoli con i nomi dei responsabili di quelle stragi finirono sepolti dentro un armadio custodito in un palazzo di via degli Acquasparta, a Roma, sede della Procura generale militare. Non ci furono istruttorie, non ci furono processi. Tutto fu avvolto nel silenzio.
Grazie a quell’armadio gli assassini hanno goduto di oltre mezzo secolo di impunità. Grazie a quell’armadio è stata consumata l’ingiustizia più grande nei confronti del popolo italiano.