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Jon Kalman Stefansson is the winner of the Icelandic Prize for Literature and has been nominated three times for the Nordic Council Prize for Literature. Heaven and Hell, is a perfectly formed, vivid and timeless story, lyrical in style, and as intense a reading experience as the forces of the Icelandic landscape themselves. Der Spiegel said it was "like an oyster??a glinting treasure in a rough shell."
In a remote part of Iceland, a boy and his friend Barour join a boat to fish for cod. A winter storm surprises them out at sea and Barour, absorbed in "Paradise Lost", succumbs to the ferocious cold and dies. Distraught from the murky circumstances of Barour's death, the boy leaves the village, intending to return the book to its original owner. The extreme hardship and danger of the journey is of little consequence to him??he has already resolved to join his friend in death. But once in the town he immerses himself in the stories and lives of its inhabitants, and decides that he cannot be with his friend just yet… (altro)
anglemark: There's something about the laconic prose and the description of a young person's plight that made me associate these two books with each other.
Islanda, amicizia, Bardur,destino, padre, madre, sorellina,lettera, " Paradiso perduto" di Milton, dimenticanza, cerata, tragedia, dolore, incredulità, disperazione, fuga, cammino, villaggio, arrivo, restituzione, vite vissute, colore, accoglienza e "vivi".. Ho voluto con poche parole riassumere questo libro, la prima parte stupenda, è il resoconto di una tragedia dovuta principalmente a una dimenticanza, ma è la metafora per dirci quanto fragile e precaria è la vita.. La seconda parte è il viaggio di questo ragazzo, che sta cercando di scappare da un dolore, dalla perdita di un amico, da un destino che in passato non gli ha risparmiato niente.. Un libro, che deve essere restituito al suo proprietario, farà da collegamento tra Inferno e Paradiso.... Sarà il Villaggio a fargli mettere da parte i brutti pensieri, verrà in contatto con diversi destini e questo farà in modo che in lui si insinui piano piano l'idea di fermarsi ed inevitabilmente vieni in mente quello che gli scrisse la madre: "vivi".... ( )
Questa storia è dedicata alle sorelle Bergljiót K. Þráinsdóttir (1938-1969) e Jóhanna Þráinsdóttir (1940-2005)
Incipit
I monti incombono sulla vita e sulla morte e su queste case che si stringono una all'altra sulla lingua di terra.
Citazioni
Ultime parole
Il ragazzo è seduto immobile, fuori le ali degli angeli fluttuano in aria, guarda Bárđur dissolversi piano, finché non resta che un brivido di aria fredda.
Jon Kalman Stefansson is the winner of the Icelandic Prize for Literature and has been nominated three times for the Nordic Council Prize for Literature. Heaven and Hell, is a perfectly formed, vivid and timeless story, lyrical in style, and as intense a reading experience as the forces of the Icelandic landscape themselves. Der Spiegel said it was "like an oyster??a glinting treasure in a rough shell."
In a remote part of Iceland, a boy and his friend Barour join a boat to fish for cod. A winter storm surprises them out at sea and Barour, absorbed in "Paradise Lost", succumbs to the ferocious cold and dies. Distraught from the murky circumstances of Barour's death, the boy leaves the village, intending to return the book to its original owner. The extreme hardship and danger of the journey is of little consequence to him??he has already resolved to join his friend in death. But once in the town he immerses himself in the stories and lives of its inhabitants, and decides that he cannot be with his friend just yet
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Descrizione del libro
È l’Islanda, dove le forze primordiali della natura rendono i destini immutabili nel tempo, il luogo di questo racconto di gente di mare persa nell’asprezza dei giorni e delle notti, di un Ragazzo segnato dalla solitudine, e del suo grande amico Bárður, pescatore di merluzzo per necessità, ma in realtà poeta, sognatore, innamorato dei libri e delle parole, le uniche in grado di “consolarci e asciugare le nostre lacrime, sciogliere il ghiaccio che ci stringe il cuore”. Parole che possono anche essere fatali: come per Bárður, rapito da quel verso del Paradiso perduto di Milton che ha voluto rileggere prima di imbarcarsi, al punto da dimenticare a terra la cerata, correndo il rischio di trovare una morte invisibile e silenziosa come quella dei pesci. Storia di tragedia e di ritorno alla vita all’inseguimento di un destino diverso, Paradiso e inferno è un’avventura iniziatica, un viaggio metafisico, la ricerca di un senso e di uno scopo alto nella vita, ma soprattutto un inno al potere salvifico delle parole. Con una scrittura magnetica che decanta l’essenziale, Jón Kalman Stefánsson racconta con infinita tenerezza un’amicizia, la storia di due ragazzi che si innalza in una sfera magica sopra il frastuono del mondo, per ricordare che la vita umana è sempre una gara contro il buio dell’universo, in cui “non abbiamo bisogno di parole per sopravvivere, ne abbiamo bisogno per vivere”.
cammino, villaggio, arrivo, restituzione, vite vissute, colore, accoglienza e "vivi"..
Ho voluto con poche parole riassumere questo libro, la prima parte stupenda, è il resoconto di una tragedia dovuta principalmente a una dimenticanza, ma è la metafora
per dirci quanto fragile e precaria è la vita..
La seconda parte è il viaggio di questo ragazzo, che sta cercando di scappare da un dolore, dalla perdita di un amico, da un destino che in passato non gli ha risparmiato niente..
Un libro, che deve essere restituito al suo proprietario, farà da collegamento tra Inferno e Paradiso....
Sarà il Villaggio a fargli mettere da parte i brutti pensieri, verrà in contatto con diversi destini e questo farà in modo che in lui si insinui piano piano l'idea di fermarsi ed
inevitabilmente vieni in mente quello che gli scrisse la madre: "vivi".... ( )