ero partita prevenuta
leggendo la descrizione del libro mi era presa un po' di rabbia. sono rimasta ancorata alla Reichs dopo aver abbandonato la Cornwell sperando che l'evoluzione di Tempe Brennan non ricalchi mai e poi mai quella di Kay Scarpetta e leggendo di una campagna diffamatoria contro Tempe mi ero detta "ecco, ci siamo: ecco che l'eroina inevitabilmente giunge ad essere perseguitata".
e invece è una bella indagine (anzi, più di una) quella cui lavora Tempe e continua ad essere "umana": teme di aver sbagliato, ammette la possibilità che la stanchezza e la concitazione le possano far commettere degli errori. non si ritiene infallibile.
certo, il lettore allenato vede subito quel che c'è da vedere. ma ormai fa parte del gioco, volerci arrivare prima degli investigatori.
e i compilatori dei risvolti di copertina sono ormai come coloro che scelgono i titoli per gli articoli di giornale: lontani anni luce da quel che devono riassumere e che, evidentemente, non hanno letto.