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Artaud's novelised biography of the third-century Roman Emperor Heliogabalus is simultaneously his most accessible and his most extreme book. Written in 1933, at the time when Artaud was preparing to stage his legendary Theatre of Cruelty, Heliogabalus is a powerful concoction of sexual excess, self-deification and terminal violence - the divine upstart Heliogabalus ends his reign hacked to pieces by his own guards in the latrines of his imperial palace.… (altro)
This book was pretty kooky, but I expected no less from the author! I liked his premise that Heliogabalus was an anarchist who was (maybe?) trying to exploit his limitless power as emperor to subvert and undermine traditional Roman religion and society. Was his endgame mere anarchy, or a complete destruction of the Empire and a consequent expansion of his own religion? How mature was the vision of someone whom we would call a teenager?
I read The Mad Emperor: Heliogabalus and the Decadence of Rome by Harry Sidebottom before reading this book, and I appreciated how the two works complemented each other. ( )
“Heliogábalo o el Anarquista coronado” apareció en las “Editions Denöel et Steele” el 28 de abril de 1934 llevando como ilustraciones seis viñetas de André Derain. Aun siendo “Heliogábalo” sobre todo la obra de un poeta, es también una obra de erudición. Antonin Artaud realizó largas y pacientes indagaciones y leyó gran número de escritos tanto antiguos como modernos. Mezclados con una parte del manuscrito de “Heliogábalo” que Mme. Anie Faure facilitó a los representantes de “Editions Gallimard” (editores de las obras completas de Artaud) había una lista de las fuentes consultadas que abarca entre los antiguos a Artemidoro de Efeso (Interpretación de los sueños), Heliodoro, Censorinus, Eusebio, Amiano Marcelino, Eutropo, Macrobio, Zosimo, Constantino Porfirogenta, Xifilino, etc. Las fuentes modernas son, entre otras consultadas: Auguste Bouché-Leclerc (Histoire de la divination dans l´Antiquité), Pierre-Jean Baptiste Chaussard, dit Publicola (Héliogabale, ou Esquisse morale de la dissolution romaine sous les empereurs), Georges Contenau (La Civilisation phénicienne), Franz Cumont (Les Cultes d´Asie Mineure dans le Paganisme romain), Georges Duviquet (Héliogabale raconté par les historiens grecs et latins), René Dussaud (Notes de mythologie syrienne, y otros), Butler Horma Ficht (Studies in the life of Elagabalus), Charles Fossey (La Magie assyrienne), Sébastien Lénain de Tillemont (Histoire des empereurs), Jean Réville (La Religión a Rome sous les Sévères).Y las historias clásicas de Victor Duruy, Edward Gibbon y Théodor Mommsen.
Un des ouvrages les plus violents de l'histoire de la littérature, à la fois dans l'écriture et le récit lui-même. Un souffle puissant dans la narration. Magnifique. ( )
Artaud blends magic, theatre and theory in a way that most of us can only dream of doing. He provides artful insight into the ways of magic and performance, urging everyone to expand their mental limitations and reach for the divine. ( )
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I dedicate this book to the manes of Apollonius of Tyana, Christ's contemporary, and to any remaining truthful Illuminati in this fleeting world; And in order to underline its profound unreality, its spirituality, its futility, I dedicate it to anarchy and to the war for this world; I dedicate it finally to the Ancestors, to the Heroes in the classical sense and to the spirits of the Great Dead.
Incipit
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If there was around the corpse of Heliogabalus, tombless, its throat cut by his police force in his palace latrines, a heavy flow of blood and excrement, there was around his cradle a heavy flow of sperm.
Citazioni
Ultime parole
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He died a coward, yet in a state of open rebellion; and such a life, crowned by such a death, needs, I think, no conclusion.
Artaud's novelised biography of the third-century Roman Emperor Heliogabalus is simultaneously his most accessible and his most extreme book. Written in 1933, at the time when Artaud was preparing to stage his legendary Theatre of Cruelty, Heliogabalus is a powerful concoction of sexual excess, self-deification and terminal violence - the divine upstart Heliogabalus ends his reign hacked to pieces by his own guards in the latrines of his imperial palace.
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Descrizione del libro
Nel ricchissimo repertorio di vicende truculente, viziose e fastose della decadenza romana, che da tanti anni continua a provocare l’immaginazione e il pensiero in tante forme, che vanno dalla delectatio erotica alla severa riflessione sul tramontare delle fortune umane, la vita di Eliogabalo è un caso limite: imperatore-dio a quattordici anni, ucciso e gettato nelle fogne a diciotto, sacerdote e depravato, amministratore consapevole della disgregazione e dell’anarchia in seno all’ordine politico più grandioso che il mondo classico abbia creato, tutto ciò che sappiamo della sua vita si presenta già di per sé sotto il segno della esasperazione di tutti i contrasti, una biografia fatta solo di eccessi. Questi elementi e altri ancora – la teatralità, la brutale commistione religiosa orientale-romana – divennero per Artaud un formidabile reagente in un momento insidioso della sua vita, gli anni 1933-34, già pieni di quella radicale insofferenza per il mondo dell’epoca che poi si sarebbe sempre più dichiarata in lui, e lo spinsero a tentare un paradossale ‘romanzo storico’ centrato sulla figura di Eliogabalo. Ma raccontare la storia non può voler dire, per Artaud, muovere dei personaggi fittizi, sulla base di qualche documento. Nonostante la precisa e prestigiosa individuazione delle figure – per esempio nei memorabili ritratti delle varie donne che tramano intorno al giovanissimo imperatore – Eliogabalo non è una storia di personaggi: ciò che Artaud vuole innanzitutto mostrare è un canovaccio metafisico, un episodio della ‘guerra delle effigi’, il balenare dello scontro dei princìpi nell’eros e nel sangue di una vicenda fissata nel tempo. E quella stessa guerra infuriava nella vita privata di Artaud, era la sua guerra, quella di cui ci parlano tutti i suoi scritti. La fomentazione dell’anarchia, durante il regno di Eliogabalo, diventa così, per Artaud, un processo di riavvicinamento alle forze ‘principiali’, altrimenti occultate dietro lo schermo dell’ordine. Proprio in questo senso i trentacinque anni trascorsi dalla pubblicazione di Eliogabalo dovrebbero averci resi sempre più sensibili a questo romanzo ‘storico’ che si rivolta contro la storia.
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I read The Mad Emperor: Heliogabalus and the Decadence of Rome by Harry Sidebottom before reading this book, and I appreciated how the two works complemented each other. (