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Sto caricando le informazioni... El Shock del futuro (originale 1970; edizione 1984)di Alvin Toffler
Informazioni sull'operaLo choc del futuro di Alvin Toffler (1970)
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Ha un sequel (non seriale)Ha come supplementoMenzioni
NEW YORK TIMES BESTSELLER * The classic work that predicted the anxieties of a world upended by rapidly emerging technologies--and now provides a road map to solving many of our most pressing crises. "Explosive . . . brilliantly formulated." --The Wall Street Journal Future Shock is the classic that changed our view of tomorrow. Its startling insights into accelerating change led a president to ask his advisers for a special report, inspired composers to write symphonies and rock music, gave a powerful new concept to social science, and added a phrase to our language. Published in over fifty countries, Future Shock is the most important study of change and adaptation in our time. In many ways, Future Shock is about the present. It is about what is happening today to people and groups who are overwhelmed by change. Change affects our products, communities, organizations--even our patterns of friendship and love. But Future Shock also illuminates the world of tomorrow by exploding countless clichés about today. It vividly describes the emerging global civilization: the rise of new businesses, subcultures, lifestyles, and human relationships--all of them temporary. Future Shock will intrigue, provoke, frighten, encourage, and, above all, change everyone who reads it. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)303.4Social sciences Social Sciences; Sociology and anthropology Social Processes Social changeClassificazione LCVotoMedia:
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Perché il libro di Alvin Toffler era importante? Semplice: introduceva un'idea che poi si sarebbe affermata ed avverata: ci avviavamo verso un periodo di grosse mutazioni nella mente umana a causa dei grandi cambiamenti che la società tecnologica si apprestava a proporci. Introduceva il concetto di "information overload" - "sovraccarico di informazione" per la prima volta, il nostro morbo contemporaneo. Il libro divenne subito un "bestseller".
Tra i tanti trasferimenti e traslochi che ho fatto ho perduto di vista quella copia ma l'ho sostituita con una fresca ristampa. Nel libro Toffler parlava non sono della sovrabbondanza di informazione ma anche della conseguenziale inevitabile corsa a quel fenomeno che avremmo conosciuto poi con nome di "consumerismo". Sono passati soltanto 52 anni eppure sembrano secoli. Basti ricordare che non c'era ancora la TV commerciale, i computer, i cellulari e tutto quanto oggi a distanza di pochi anni ci conforta e ci affligge dal punto di vista tecnologico. Invito chi mi legge a considerare quanto sia profetica la frase che si legge nella foto che ritrae Alvin Toffler in testa a questo post:
"Gli ignoranti del XXI secolo non saranno quelli che non sanno leggere e scrivere, ma quelli che non sanno imparare, disimparare e reimparare".
C'è tutta la storia di questi ultimi 50 e passa anni in quei tre verbi "imparare, disimparare, reimparare". Sì, perché con l'avvento delle nuove tecnologie non si tratta più di imparare semplici nozioni da ripetere scolasticamente, in maniera monotona e meccanica, per pura erudizione. Bisogna saper disimparare, dopo di aver imparato. Vale a dire, correggere, rivedere, ricreare per poi imparare di nuovo, magari smentendo tutto quanto abbiamo creduto prima. Il che significa sapersi orientare in quella grande, enorme, sconfinata massa di nozioni, saperi ed intelligenze dalle quali siamo, giorno dopo giorno, inondati.
Il grande regista e attore Orson Welles ne fece un documentario accessibile adesso anche in cinque parti su YouTube . Dalla società industriale a quella post-super-industriale, navigando nelle nozioni del consumerismo e del sovraccarico di informazioni. Cosa compriamo, dove andiamo, cosa e come dovremmo pensare. La marca, il prezzo, il modello, le novità.
Aggiornatevi, mordi e fuggi, grandi scelte, massima libertà, il risultato è una forte pressione sociale ed individuale. Slogans che ci aggrediscono e ci accompagnano, ci guidano e ci condizionano. Ahimè, chissà fino a quando! Cibi cotti o precotti, plastificati, impacchettati, pronti all'uso, per una società che vive all'istante. Nessuno può sfuggire a questa rete nella quale si nasconde il Futuro che corre a velocità inaudita.
Il film di Orson Welles è altamente distopico, sfiora la paranoia, ma serve a ricordarci che tutte le nuove tecnologie al loro sorgere sono state sempre temute ed osteggiate dagli uomini per poi essere accettate e subite, adattandosi ad esse. Facendo nascere nuovi inaspettati bisogni.
Un libro questo di Alvin Toffler che mi ha riportato al "futuro del passato", almeno il "mio" passato, proiettandomi nel "prossimo futuro" che spero di vivere ancora, per quanto l'Eterno me lo permetterà.
https://goo.gl/RbZaYX
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