Anni di profondi mutamenti, di tempestosi contrasti, di guerre e dittature, di esasperate rivolte e brutali repressioni, di dolorose prese di coscienza e di un deliberato stordirsi nei rituali di una società ostinatamente chiusa in se stessa: gli anni Trenta e Quaranta in Europa e in America. E sullo sfondo di quegli anni, in una saga familiare e storica, una figura femminile, una splendida immagine di donna ritratta con pienezza non comune nella narrativa contemporanea. Barbara Lavette appartiene alla seconda generazione degli emigranti; bella, giovane, ricca, appare la perfetta realizzazione del 'sogno americano' ma ha nel sangue l'inquietudine del padre, quell'ansia continua di ricerca che ha fatto dapprima di Dan Lavette uno degli uomini più potenti d'America e lo ha quindi costretto ad accettare, a cercare quasi, la povertà, per non perdere se stesso. E, nel luglio 1934, quando lo sciopero dei portuali a San Francisco le rivela brutalmente quali realtà circondino la chiusa roccaforte del potere economico - il mondo in cui è sempre vissuta - quando la drammatica iniziazione del 'Giovedì di sangue' la mett a contatto con la sofferenza e l'ingiustizia spoglie di ogni doratura romantica, Barbara sceglie di rinnegare il mondo a cui appartiene e di cercare la sua verità. La consapevolezza di quanta involontaria ipocrisia nasconda quel rifiuto di privilegi dai quali inconsapevolmente trae vantaggio sarà per lei il primo passo sulla strada della sua maturità di donna, la prima di molte e diverse esperienze vissute con appassionata generosità, che la conducono da San Francisco alla Parigi ricca di fermenti intellettuali e politici degli anni di guerra di Spagna, all'India, alla Germania nazista.
Lungo un arco di tempo che va dagli anni della Depressione alla conclusione della seconda guerra mondiale, le storie personali si intrecciano alla Storia in un vasto affresco di tale umana verità che le vicende dei personaggi sollecitano la partecipazione e l'emozione del lettore con la totale immediatezza delle realtà della vita. E all'accettazione piena della vita, come dono da assumere e difendere accanto all'uomo che ama contro ogni tentazione di distruzione e di morte, Barbara giunge al termine del romanzo, nella pienezza di una natura di donna in completa armonia con il ritmo vitale dell'esistenza.