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Sto caricando le informazioni... HLa Iquimera (originale 1990; edizione 1996)di Sebastiano Vassalli
Informazioni sull'operaLa chimera di Sebastiano Vassalli (1990)
Italian Literature (150) Books Set in Italy (109) Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. In un villaggio padano del Seicento, cancellato dalla storia, si consuma la tragica vita di Antonia, strega di Zardino. Dalla nebbia del passato riemergono situazioni e personaggi a volte comici e persino grotteschi, a volte colmi di tristezza. Grande libro storico, atroce per i fatti raccontati e per come superficialmente venga additata e infine condannata Antonia, unica sua colpa, essere troppo bella e di non volersi adattare alle regole del paese. Antonia viene lasciata davanti alla ruota di un convento e cresciuta dalle suore, per cui un'esposta e questo marchio gli resterà per la vita senza riuscire a riscattarsi. La lotta per il potere tra chiesa e stato contribuirà ad accelerare la condanna. Come se non bastasse poche ore prima viene ulteriormente massacrata e umiliata dai suoi carcerieri, il giorno del rogo messa alla mercé dalla sua gente, accorsa anche da lontano a vedere la strega per l'ultima volta, non risparmiando nemmeno ai bambini questo spettacolo, per poi chiederne a viva voce la morte.. "....e quell'esplosione incontenibile di odio, da parte di individui che fino a pochi giorni prima non sapevano nemmeno che lei esistesse e ora volevano il suo sangue, le sue viscere, reclamavano d'ammazzarla loro stessi, li sul momento e con le loro mani..." "..era la stessa brava gente laboriosa che nel nostro secolo ventesimo affolla gli stadi, guarda la televisione, va a votare quando ci sono le elezioni, e, se c'è da fare giustizia sommaria di qualcuno, la fan senza bruciarlo, ma la fa; perché quel rito è antico come il mondo e durerà finché ci sarà il mondo..." Libro che mi ha scossa molto, le tante digressioni storiche, se da un lato sono importanti per capire a pieno il periodo storico, da un lato interrompevano anche l'atmosfera e la gravità della vicenda, solo questo non mi ha fatto dare le 5 stelline piene... Resta indubbiamente un libro ben scritto e con una notevole trama, ricordando a noi donne di quanto strada da allora, grazie al cielo è stata fatta.. Reinventando la breve e sfortunata vita dell’ultima donna bruciata per stregoneria a Novara, Vassalli ricostruisce un accurato ritratto della società che, agli inizi del Seicento, abitava una piccola città di provincia e il suo contado. Sono numerosissime le figure delineate nel romanzo, tanto che, a volte, si ha l’impressione che l’autore si disinteressi della storia principale: basta un accenno e via, ecco alcune pagine – o un intero capitolo - dedicato a questo o a quell’altro aspetto di un mondo che a noi appare immobile ma che non lo fu per chi lo visse. Il tono complessivo è annunciato dalle prime pagine, in cui si illustrano le traversie della città di Novara che a un certo punto, a seguito di rivolgimenti militar-politici, finisce per essere abitata solo da soldati, preti e puttane: Vassalli usa sovente una sottile ironia per alleggerire la scrittura prendendo bonariamente in giro i personaggi – l’episodio dei lanzichenecchi è degno della migliore commedia all’italiana - ma non mancano passaggi di indignazione repressa a fatica quando si tratta di descrivere la dura vita dei risaroli (veri e propri schiavi stagionali) o lo squallore che precede, accompagna e segue il processo ad Antonia. Squallore che sta negli scopi dell’inquisitore Manini, omosessuale represso e in cerca di gloria personale, ma anche nella ferocia della gente comune che sfoga sulla ‘strega’ paure e tensioni trasformando l’esecuzione in un incrocio tra il tifo da stadio (il viaggio) e l’happening all’aria aperta (il rogo). Una manifestazione figlia dell’ignoranza e di una psicologia che, pare suggerire l’autore, esistono, seppure in forma diversa, ancora ai nostri giorni: se il paesaggio della ‘bassa’ è stato spianato e dove c’era un paese ora corre un’autostrada – poco ma sicuro, a quei tempi la natura era ben più preponderante - i grandi vizi e la piccola virtù non ci hanno abbandonati. Su queste debolezze continua a giocare il potere. Se gli Spagnoli sono i colonialisti già conosciuti ne ‘I promessi sposi’, è la Chiesa a farci la figura peggiore: lo spettrale vescovo Bascapè, il fanatico (e carrierista) don Teresio, il sullodato inquisitore e gli altri, innumerevoli ecclesiastici sono concentrasti su se stessi e considerano quello che dovrebbe essere il loro ‘gregge’ solo dal punto di vista del tornaconto personale, con la stessa indifferenza verso il prossimo del ‘camminante’ Gasparo (altro bel tipo che smonta ben presto qualsiasi alone mitico riguardo alla figura del vagabondo). Personaggi, storie, gesti, atmosfere contribuiscono a creare il minuzioso eppur emozionante affresco di un romanzo storico che si legge con compulsività malgrado gli spazi bianchi sulla pagina siano ridotti al minimo, le descrizioni arrivino al dettaglio e le deviazioni si aprano con frequenza: certo, un minimo di attenzione è necessaria, ma la fatica è ampiamente compensata (e la conclusione a dir poco splendida). La chimera è il mostro creato dall'ignoranza, dalla superstizione, dal sonno della ragione e dal risveglio dell'invidia e del cinismo, dall'assenza del divino. La storia è costruita sul (presunto?) ritrovamento dei documenti del processo a una strega nella pianura novarese. Il racconta si innesta su fatti storici documentati, e sullo sfondo si muovono perfino Carlo e Federigo Borromeo. Il calco manzoniano è presente in tutto il romanzo e se sulle prime gli interventi del narratore onnisciente sono garbati e a tutti richiamano l'illustre antecedente, verso la fine si fanno un po' troppo invadenti e moralistici. Ne risulta un deciso calo di interesse verso la storia, il cui finale è facilmente intuibile fin dalle prime pagine, e verso la scrittura, piacevolmente descrittiva, ma forse un po' troppo insistita su certi artifici retorici (il cadavere vivente contrapposto al giovane vitale che presto sarà cadavere, per esempio). Si tratta di un libro abbastanza interessante e sicuramente ben scritto, ma forse un po' "freddo" e costruito intorno a una tesi, senza un vero intento narrativo, con personaggi appena sbozzati e che non si evolvono nel corso della narrazione. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiPremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
"On a sultry September evening in 1610, upon a knoll overlooking the tiny village of Zardino, Antonia Spagnolini was burned at the stake as a witch. Antonia's tragic tale is at the heart of this prizewinning novel by acclaimed Italian author Sebastiano Vassalli. Based on the true story of a young peasant girl's wrongful death at the hands of Counter-Reformation zealots, The Chimera transports readers back to seventeenth-century Italy to explore the social mores, religious fervor, and rural lifestyle of an age and place now lost in the quiet mists of time."--BOOK JACKET.Title Summary field provided by Blackwell North America, Inc. All Rights Reserved Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)853.914Literature Italian and related languages Italian fiction 1900- 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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