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Sto caricando le informazioni... The Art of Happiness, 10th Anniversary Edition: A Handbook for Living (originale 1998; edizione 2009)di Dalai Lama (Autore)
Informazioni sull'operaL'arte della felicità di Dalai Lama XIV (1998)
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The Art of Happiness is the result of collaboration between psychiatrist Howard Cutler and His Holiness the Dalai Lama. It is a blend of the Dalai Lama’s thoughts on various issues and Cutler’s personal and scientific reflections on them. Premi e riconoscimentiMenzioni
One of the world's greatest spiritual leaders teams up with a psychiatrist to share, for the first time, how he achieved his hard-won serenity and how readers can attain the same inner peace. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)294.3444Religions Other Religions Religions of Indic origin Buddhism Buddhism - practice Religious experience, life, practice Religious life and practiceClassificazione LCVotoMedia:
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Non a caso preferisco considerare il buddhismo una filosofia di vita, piuttosto che una religione. Anzi, a tal proposito sottolineo una frase detta dal Dalai Lama: gli esseri umani sono cinque miliardi e in un certo modo credo che occorrano cinque miliardi di religioni, perché la molteplicità delle tendenze è immensa.
Un pò l’esatto opposto di ciò che, neanche troppo velatamente, affermano ed hanno affermato direi tutte le religioni nei loro dogmi e nelle loro parabole pur tentando di far passare tali messaggi come messaggi di fratellanza tra i popoli. Ed il passato è li, a testimoniare i risultati di tali errori. Che si ripercuotono ancora oggi, nel presente.
A tal proposito il Dalai Lama sottolinea che, se si presta attenzione, per quanto grosse possano essere le differenze (colore della pelle, religioni, ceti sociali e quant’altro) c’è e ci sarà sempre un punto in comune: tutti siamo esseri umani, tutti abbiamo in noi il desiderio di liberarci dalla sofferenza ed essere felici. Cosa che, se non riconosciuta, fa male a noi prima ancora che agli altri dato che mentalmente ci si predispone ad emozioni negative come la rabbia, l’odio, il giudizio e il pregiudizio.
Nei vari capitoli, si evidenzia via via quanto siano proprio quei difetti mentali, ad impedirci la serenità e la felicità. Viene sottolineato quanto sia importante il percorso individuale consapevole, fatto giorno dopo giorno in ogni istante, ben più della mera adorazione a qualche divinità. Perché quest’ultima, da sola, non ci libererà mai dalle visioni distorte della realtà che ci creiamo fin troppo spesso da soli... e non ci risolverà mai i problemi quotidiani che da esse derivano. Perchè in fondo la spiritualità è la parte più geniuna di noi stessi, non è un qualcosa di esterno a cui doversi sottomettere come un suddito fa con un re.
In più questo libro fa notare quanto simili siano la sfera spirituale con quella scientifica. Oso anzi addirittura dire che il buddhismo tibetano sia ciò che in oriente è più vicino, più paragonabile, all’occidentale psicoterapia: leggendo, diventa evidente quanto le tecniche di analisi delle due discipline convergano, annullando di fatto la convinzione che scienza e spiritualità siano due poli opposti in contrasto tra loro.
Insomma questo è un libro che per me è appena diventato una pietra miliare, dalla quale poter trarre spunto nei momenti in cui diventa più difficile dare ascolto alla parte più vera di me (e di chiunque incrocerò sulla mia strada). ( )