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Howard C. Cutler

Autore di L'arte della felicità

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Informazioni generali

Data di nascita
1953
Sesso
male
Nazionalità
USA
Luogo di residenza
Phoenix, Arizona, USA
Attività lavorative
psychiatrist

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Recensioni

Ottimo esempio di come la spiritualità dovrebbe essere vissuta: senza i fanatismi e i dogmi collegati all’etichetta “religione”, ma anzi con semplicità quasi incredibile.

Non a caso preferisco considerare il buddhismo una filosofia di vita, piuttosto che una religione. Anzi, a tal proposito sottolineo una frase detta dal Dalai Lama: gli esseri umani sono cinque miliardi e in un certo modo credo che occorrano cinque miliardi di religioni, perché la molteplicità delle tendenze è immensa.

Un pò l’esatto opposto di ciò che, neanche troppo velatamente, affermano ed hanno affermato direi tutte le religioni nei loro dogmi e nelle loro parabole pur tentando di far passare tali messaggi come messaggi di fratellanza tra i popoli. Ed il passato è li, a testimoniare i risultati di tali errori. Che si ripercuotono ancora oggi, nel presente.

A tal proposito il Dalai Lama sottolinea che, se si presta attenzione, per quanto grosse possano essere le differenze (colore della pelle, religioni, ceti sociali e quant’altro) c’è e ci sarà sempre un punto in comune: tutti siamo esseri umani, tutti abbiamo in noi il desiderio di liberarci dalla sofferenza ed essere felici. Cosa che, se non riconosciuta, fa male a noi prima ancora che agli altri dato che mentalmente ci si predispone ad emozioni negative come la rabbia, l’odio, il giudizio e il pregiudizio.

Nei vari capitoli, si evidenzia via via quanto siano proprio quei difetti mentali, ad impedirci la serenità e la felicità. Viene sottolineato quanto sia importante il percorso individuale consapevole, fatto giorno dopo giorno in ogni istante, ben più della mera adorazione a qualche divinità. Perché quest’ultima, da sola, non ci libererà mai dalle visioni distorte della realtà che ci creiamo fin troppo spesso da soli... e non ci risolverà mai i problemi quotidiani che da esse derivano. Perchè in fondo la spiritualità è la parte più geniuna di noi stessi, non è un qualcosa di esterno a cui doversi sottomettere come un suddito fa con un re.

In più questo libro fa notare quanto simili siano la sfera spirituale con quella scientifica. Oso anzi addirittura dire che il buddhismo tibetano sia ciò che in oriente è più vicino, più paragonabile, all’occidentale psicoterapia: leggendo, diventa evidente quanto le tecniche di analisi delle due discipline convergano, annullando di fatto la convinzione che scienza e spiritualità siano due poli opposti in contrasto tra loro.

Insomma questo è un libro che per me è appena diventato una pietra miliare, dalla quale poter trarre spunto nei momenti in cui diventa più difficile dare ascolto alla parte più vera di me (e di chiunque incrocerò sulla mia strada).
… (altro)
 
Segnalato
albertoivan1981 | 54 altre recensioni | Nov 1, 2012 |
Rispetto al libro da me precedentemente letto, ovvero l'arte della felicità, questo risulta più specifico e - per me - di più difficile attuazione. Senz'altro i concetti sono validi, ma riprogrammare la mente secondo tale visione significa - per me - stravolgere moltissime cose nella mia stessa mente.

Lo ritengo comunque un buon libro, che esprime concetti in un linguaggio semplice ed immediato e che in linea di massima può esser seguito senza troppo sforzo se si comincia per tempo a sviluppare tale concezione di pensiero (di modo da effettuare le scelte giuste in modo più consapevole, evitando così macro-correttivi in corsa).… (altro)
 
Segnalato
albertoivan1981 | 9 altre recensioni | Nov 1, 2012 |

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