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La familia Karnowsky di Israel Yehoshúa…
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La familia Karnowsky (originale 1943; edizione 2015)

di Israel Yehoshúa Singer, Rhoda Henelde (Traductor), Jacob Abecasis (Traductor)

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2981188,797 (4.06)8
The dread shadow of Nazism falls upon the Carnovsky family, three generations of Jews who believe themselves totally assimilated into German society. David, who has prospered in "enlightened, civilized" Berlin and considers himself "more German than the Germans", cannot rationalize the momentous events engulfing him. His son Georg, a famous doctor, taught by his father to be "Jewish at home, a German in the street", is stripped of his practice, his possessions, and ultimately his illusions. And his young son Jegor is pulled between his love for the fatherland and the Jewishness he scorns. A tragedy of torn loyalties, this powerful and panoramic novel has become one of the classics of our time.… (altro)
Utente:Pachi100
Titolo:La familia Karnowsky
Autori:Israel Yehoshúa Singer
Altri autori:Rhoda Henelde (Traductor), Jacob Abecasis (Traductor)
Info:Barcelona Acantilado 2015
Collezioni:La tua biblioteca
Voto:*
Etichette:en-venta

Informazioni sull'opera

La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer (1943)

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La saga dei Karnowski comincia con David, il capostipite, il quale all'alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato, ai suoi occhi emblema dell'oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato dal principio secondo il quale bisogna «essere ebrei in casa e uomini in strada». Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski – percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniante e nemica, la contraddizione che innerva l'intera storia familiare.
  kikka62 | Feb 4, 2020 |
Dai Buddenbrook a scendere ho sempre avuto una passione per le saghe famigliari. Vivere le storie delle famiglie nel tempo, scandendo la storia, è un modo per entrare, in punta di piedi, in mondi diversi. La famiglia Karnowski racconta la storia di tre generazioni di ebrei tedeschi all’inizio del secolo scorso. David Karnowski è un uomo di cultura e arriva a Berlino dalla Polonia. E’ un uomo colto ed intelligente e comprende subito la necessità di andare oltre gli stereotipi della cultura ebraica per integrarsi nella Germania di inizio secolo. La comunità dei figli d’Israele a Berlino è vivace ed è incarnata dall’operosità di Solomon Burak, un commerciante di successo. La moglie di David, Lea, rimane più legata alle sue radici, non parla bene il tedesco, non comprende le tensioni del marito. La coppia ha un figlio, Georg, curioso, intelligente ma poco disponibile a seguire le orme del padre. Si iscrive a filosofia, ma poi si innamora di una giovane dottoressa, Elsa Landau, ed inizia con successo gli studi di medicina. Diventa un importante ginecologo e si sposa con un’infermiera dell’ospedale dove lavora, Teresa, tedesca. Nasce così Jegor e la famiglia ha tutto per essere felice. Il problema è che Georg è ebreo ed è la Germania del delirio nazista e il primo a pagare il prezzo è il piccolo Jegor, umiliato a scuola dal maestro. Tutti i personaggi, in epoche diverse, si trasferiscono negli Stati Uniti, ma la salvezza dai campi di concentramento non allevia le tensioni ed i drammi nati in Germania. Chi paga il prezzo più alto è il piccolo Jegor, che non accetta di essere un ebreo, predica la superiorità della razza che vuole lo sterminio della sua razza. Un piccolo grande capolavoro. ( )
  grandeghi | Nov 5, 2019 |
Romanzo essenziale e di un'estrema attualità. ( )
  fortunae | Jul 20, 2019 |
Quando, nei primi anni del Novecento, David Karnowski abbandona la natìa Polonia per trasferirsi con la moglie a Berlino, la capitale dell’impero gli appare come il centro culturale dell’universo, il luogo in cui, sciolto dai lacci della ultraortodossa mentalità che affligge gli ebrei d’oriente, potrà dedicarsi totalmente libero allo studio dei testi sacri e degli scritti esegetici di Moses Mendessohn, che scatenano invece lo scandalo nella gretta sinagoga della sua città natale. Studio e lavoro sono i poli attorno ai quali ruota la sua vita; da una parte stanno i libri e le dotte conversazioni con rabbini e sapienti che frequentano il suo appartamento, dall’altra l’azienda e il commercio del legname. David Karnowski non si mischia con gli ebrei del ghetto e tollera a fatica che la moglie, divorata dalla nostalgia, coltivi le proprie amicizie fra le vecchie conoscenze del paese d’origine; al contrario di lei parla un ottimo tedesco e conduce la propria vita nella convinzione che l’uomo retto è ebreo in casa propria, tedesco quando ne esce.
Georg Karnowski, uomo affascinante e medico affermato, è figlio di David e costituisce per certi aspetti la definitiva affermazione del suo sogno di integrazione totale, ma ne diventa la vivente sconfitta quando rompe i rapporti col padre per sposare una donna non ebrea. Suo figlio Jegor vivrà, negli anni dell’ascesa del nazismo, il proprio essere mezzo tedesco e mezzo ebreo come causa di indicibile disonore, reso ancora più crudele dalla dolorosa venerazione non corrisposta per lo zio materno Hugo, nazista e splendente nella propria divisa da camicia bruna. Platealmente umiliato da quei tedeschi che idealizza e costretto a rifugiarsi fra gli ebrei che disprezza, il giovane Jegor è forse quello che vive con la maggiore sofferenza l’esilio verso gli Stati Uniti. Privati di ogni cosa i Karnowski lasciano Berlino e tutto quello che appartiene alla loro vita in Germania: l’America offre loro la libertà ma anche una realtà durissima, nella quale David e Georg saranno costretti a ricostruirsi come possono, ciascuno sulla tabula rasa della propria vita. Jegor per parte sua si troverà solo, a macerarsi nel disprezzo di sé e della propria gente e a coltivare il sogno impossibile di tornare da tedesco in Germania.
Il romanzo dell’altro Singer è naturalmente molto di più di questo raffazzonato bignamino. Sullo sfondo della vicenda dei tre Karnowski e dei personaggi che si muovono attorno a loro, Singer racconta del crollo dell’impero tedesco, della repubblica di Weimar, della spaventosa crisi degli anni Venti e dell’ascesa del nazismo, ma soprattutto della graduale presa di coscienza di una realtà che ciascun ebreo continuava pervicacemente a negare in nome di un sentirsi cittadino tedesco che faceva scivolare il pericolo via via sulle categorie di ebrei che ciascuno riteneva inferiori alla propria. Pur se forse strutturato con qualche approssimazione (ma mica sono un critico io, chissà che scemenza sto dicendo) La famiglia Karnowski è in ogni caso un libro bellissimo, che vale assolutamente la pena di leggere. ( )
1 vota winckelmann | Sep 24, 2017 |
Dopo I fratelli Ashkenazi Singer scrive un'altra saga familiare ebraica, stavolta mettendo in secondo piano le vicende storiche per concentrarsi sull'introspezione psicologica dei personaggi: scelta azzeccatissima, dato che raramente ho trovato dei protagonisti così vivi e vibranti come in questo romanzo. Non ci sono eroi e non ci sono mostri, sono tutti semplicemente uomini (e donne) in cerca del loro posto nel mondo.
Le tre generazioni dei Karnowski rappresentano ognuna un aspetto della storia e della cultura ebraica. Il patriarca David incarna la voglia di riscatto, l'eterna lotta per liberarsi dai retaggi del passato ed acquisire uno status sociale. Il figlio Georg è in un certo senso il coronamento dei suoi sforzi, l'emblema dell'ebreo integrato: realizzato professionalmente e personalmente, sicuro di se e incurante delle tradizioni. Dopo l'apice toccato da Georg comincia però con Jegor la curva discendente. Debole e cresciuto in un mondo pieno d'odio, se ne lascia schiacciare fino a provare disgusto per se stesso e per le proprie origini e ammirazione per i suoi aguzzini. Le pagine a lui dedicate sono le più drammatiche ma anche le più potenti dell'opera, perché mostrano un altro aspetto del razzismo, più sottile ma forse più pericoloso.
Lo stile è quello a cui ci ha abituati Singer quindi asciutto e vigoroso, non si perde in descrizioni ma già con poche parole ben scelte va dritto al cuore delle situazioni
Questo romanzo mi ha catturato sin dalle prime pagine ed è stato un crescendo di emozione e di coinvolgimento: forse meno imponente de I fratelli Ashkenazi, ma proprio per questo più toccante. ( )
1 vota Lilirose_ | Feb 5, 2017 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Singer, Israel Joshuaautore primariotutte le edizioniconfermato
Callow, Anna LindaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tencer, LeibNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Winkler, DoraTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
I Karnowski della Grande Polonia erano noti per il loro carattere testardo e provocatore, ma allo stesso tempo stimati per la vasta erudizione e l'intelligenza penetrante.
Citazioni
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
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LCC canonico

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The dread shadow of Nazism falls upon the Carnovsky family, three generations of Jews who believe themselves totally assimilated into German society. David, who has prospered in "enlightened, civilized" Berlin and considers himself "more German than the Germans", cannot rationalize the momentous events engulfing him. His son Georg, a famous doctor, taught by his father to be "Jewish at home, a German in the street", is stripped of his practice, his possessions, and ultimately his illusions. And his young son Jegor is pulled between his love for the fatherland and the Jewishness he scorns. A tragedy of torn loyalties, this powerful and panoramic novel has become one of the classics of our time.

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