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Sto caricando le informazioni... Tempi supplementaridi Otello Marcacci
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Crescere è una delle cose più difficili che dobbiamo fare durante la vita: non tuttu ci riescono, non tuttu vorrebbero farlo, alcunu si arrendono, altru non vedono l’ora di raggiungere l’obiettivo. In ogni caso, è piuttosto raro che la crescita si svolga come ce la siamo immaginata: come una linea retta che ci porterà a essere quello che abbiamo sognato di essere.
Tra noi e il nostro io ideale iniziano a frapporsi un sacco di ostacoli: da cocenti delusioni amorose a banali panni da lavare, da malattie più o meno terribili ai compromessi necessari per sopravvivere. Crescere è una faccenda sporca e nessunu ne esce pulitu, per quanto da adolescenti ci raccontiamo che per noi sarà diverso.
Tempi supplementari prende una partita di calcio giocata tra due squadre di ragazzi e ragazze di due colonie diverse, con un approccio diverso sull’inclusione, e ne fa una questione di vitale importanza, di difesa di un approccio che lascia le porte aperte a chiunque abbia voglia di unirsi al gruppo. Una partita così importante da essere giocata più volte. Hai visto mai che in una vittoria si riesca a trovare la quadratura del cerchio.
Così queste ragazze e questi ragazzi si incontrano a età diverse, in momenti diversi della loro vita, a volte felice e a volte derelitta, un po’ persa e un po’ ritrovata. Si poteva fare meglio? Cosa si poteva cambiare per tornare sulla strada giusta? Come si fa poi a restarci, sulla strada giusta? E qual è la strada giusta?
Tempi supplementari non ha nessuna risposta, solo molta attenzione e molto rispetto per le vite che racconta, complicate come le nostre e che avrebbero bisogno di più delicatezza di quanta effettivamente ne ricevano, perché a volte basta davvero poco per imprimere una spinta nella direzione sbagliata. ( )