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Mary Shelley, the author of Frankenstein, wrote the apocalyptic novel The Last Man in 1826. Its first person narrative tells the story of our world standing at the end of the twenty-first century and - after the devastating effects of a plague - at the end of humanity. In the book Shelley writes of weaving this story from a discovery of prophetic writings uncovered in a cave near Naples. The Last Man was made into a 2008 film.
Quando si parla di classici si è sempre un po' riluttanti a parlarne male, perchè si pensa (spesso a ragione) che se sono sopravvissuti alla prova del tempo c'è sicuramente un motivo e probabilmente siamo noi a non averli capiti. Ho provato a ripetermi questo mantra per tutte le 477 estenuanti pagine di questo romanzo, ma non ha funzionato: è inequivocabilmente uno dei peggiori che abbia mai letto. Si trascina per pagine e pagine di nulla, con una prosa talmente ampollosa e ridondante da farlo percepire almeno due volte più lungo di quanto già non sia. Per quasi metà libro siamo costretti a sorbirci le vicende di protagonisti monodimensionali e irrealistici (le donne sante e gli uomini eroici), senza mai arrivare al punto: non dovrebbe esserci un'epidemia? E' un romanzo apocalittico o un romance di bassa lega? Finalmente la peste arriva, ma le cose per il lettore non migliorano perché è raccontata nel solito modo ridicolmente affettato, incapace di suscitare il minimo coinvolgimento. Per farla breve, dirò solo che io "tifavo" per la peste, almeno avrebbe messo fine a questo strazio. A coronare il tutto, sono rimasta anche delusa da quanto sia anacronisticamente sessista quest'opera; al tempo in cui è stata scritta l'illuminismo aveva fatto sorgere nuovi modelli culturali, Jane Austen aveva pubblicato i suoi romanzi, e addirittura la stessa Shelley era figlia di una delle fondatrici del femminismo: possibile che relegasse il ruolo della donna a quello di angelo del focolare il cui mondo inizia e finisce tra le quattro mura domestiche? Lei stessa non corrisponde a questo archetipo, eppure le eroine di questo romanzo sono tutte pupattole scialbe e senza personalità. Molto irritante. Mi sono dilungata fin troppo su questo libro, quando sarebbe bastato definirlo pesante e noioso. ( )
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Di mie tenere frondi altro lavoro Credea mostrarte; e qual fero pianeta Ne' nvidiò insieme, o mio nobil tesoro?
Text from the author's introduction. Notes from the Wordsworth Classics 2004 edition state that 'The choice of quotation at once laments the loss of Percy Bysshe Shelley and dedicates the text to him. And identifies it as sonnet 322, Petrarch's Lyric Poems translated and edited as follows by R. M. Durling, Harvard University Press, 1976
I thought to show you some other work of my young leaves; and what cruel planet was displeased to see us together, O my noble treasure?
TO THE ILLUSTRIOUS DEAD. SHADOWS, ARISE, AND READ YOUR FALL! BEHOLD THE HISTORY OF THE LAST MAN
Lionel Verney narrator / fictional author From the last pages of the book.
Incipit
Visitai Napoli nel 1818.
Citazioni
Ultime parole
Così, intorno ai lidi della terra deserta, mentre il sole è alto e la luna cresce o cala, gli angeli, gli spiriti dei morti e l'occhio sempre vigile del Supremo, contempleranno la minuscola barca che trasporta il carico di Verney...l'ultimo uomo.
Mary Shelley, the author of Frankenstein, wrote the apocalyptic novel The Last Man in 1826. Its first person narrative tells the story of our world standing at the end of the twenty-first century and - after the devastating effects of a plague - at the end of humanity. In the book Shelley writes of weaving this story from a discovery of prophetic writings uncovered in a cave near Naples. The Last Man was made into a 2008 film.
Si trascina per pagine e pagine di nulla, con una prosa talmente ampollosa e ridondante da farlo percepire almeno due volte più lungo di quanto già non sia. Per quasi metà libro siamo costretti a sorbirci le vicende di protagonisti monodimensionali e irrealistici (le donne sante e gli uomini eroici), senza mai arrivare al punto: non dovrebbe esserci un'epidemia? E' un romanzo apocalittico o un romance di bassa lega? Finalmente la peste arriva, ma le cose per il lettore non migliorano perché è raccontata nel solito modo ridicolmente affettato, incapace di suscitare il minimo coinvolgimento. Per farla breve, dirò solo che io "tifavo" per la peste, almeno avrebbe messo fine a questo strazio.
A coronare il tutto, sono rimasta anche delusa da quanto sia anacronisticamente sessista quest'opera; al tempo in cui è stata scritta l'illuminismo aveva fatto sorgere nuovi modelli culturali, Jane Austen aveva pubblicato i suoi romanzi, e addirittura la stessa Shelley era figlia di una delle fondatrici del femminismo: possibile che relegasse il ruolo della donna a quello di angelo del focolare il cui mondo inizia e finisce tra le quattro mura domestiche? Lei stessa non corrisponde a questo archetipo, eppure le eroine di questo romanzo sono tutte pupattole scialbe e senza personalità. Molto irritante.
Mi sono dilungata fin troppo su questo libro, quando sarebbe bastato definirlo pesante e noioso. ( )