Mercedes è una donna di grande successo, vive circondata da uno staff che accetta le sue intemperanze, la sua mancanza di educazione, i suoi modi sempre poco garbati. Ma improvvisamente le cose cambiano, Mercedes diventa il nemico pubblico, tutte le sue attività diventano oggetto di scandalo, è inseguita dalla gendarmeria, il carcere sembra il suo naturale destino. Inizia così una lunga e rocambolesca fuga in cui man mano la donna potente e arrogante perde pezzi, all’inizio il Papa che la riceve come una cara amica le offre una sola notte per rifugiarsi; durante la storia è costretta a chiedere asilo a piccoli borghesi, a semplici contadini. E perde anche la sua grande chioma rossa, è costretta a tagliare con i capelli il ponte con il suo passato. E la storia man mano si trasforma, dietro lo schermo di una donna arrogante emerge il dolore per la morte della madre, la difficoltà a comunicare, la cattiveria espressa sin da bambina quando lanciava in aria i pulcini. Alla fine, Mercedes è una donna sola che riesce a fuggire camminando con un foulard su un campo di grano. Molto bella questa storia, intensa, ricca di sfumature, ben disegnata e rilevatrice di un talento indiscutibile dell’autore che propone una visione diversa del potere. Una bella scoperta. ( )