Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... Harry Potter and the Cursed Child - Parts One & Two (Special Rehearsal Edition Script): The Official Script Book of the Original West End Production (edizione 2016)di J. K. Rowling (Autore)
Informazioni sull'operaHarry Potter and the Cursed Child di J. K. Rowling
Books Read in 2016 (23) Books Read in 2017 (60) » 10 altro Books Read in 2019 (187) Books Read in 2018 (3,732) Read in 2016 (14) Youth Purchase (28) mom (117) Plays I Like (212) 2010s (233) Best Fantasy Novels (750) Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. ASSOLUTAMENTE UNA DELUSIONE Ho concluso da poco questo ennesimo libro della serie e credo che l'unica cosa che io possa salvare è la storia in genere che può risultare interessante per gli appassionati, ma per il resto... Inizio dicendo che non si può assolutamente confondere una narrativa in genere con un'opera teatrale. La scorrevolezza di un libro, la ricchezza di particolari, la possibilità di visualizzare la storia ed immaginare le situazione no può essere sostituito da un copione asettico e privo a mi avviso di tutto quello che ha reso Harry Potter uno dei fenomeni dell'ultimo decennio. Mi sarei aspettato qualcosa di più dalla Rowling e non una trama quasi scontata e priva di tute quelle emozioni che hanno fatto grande la sua saga. E' stato bene tornare a vedere che fine avessero fatto i personaggi principale nel loro mondo, ma mi ha deluso profondamente la pochezza di questo 8° titolo che non regge minimamente il confronto con i libri venuti prima. Per chi ha un bel ricordo della Saga consiglierei di non leggere questo libro e di andare a vedetelo al teatro. In ultimo posso dire che anche la carta, dozzinale e poco curata in assoluto, con cui è stato scritta l'edizione italiana mi ha deluso. UNA DELUSIONE Harry Potter e la maledizione dell’erede nasce come un’opera teatrale, unica forma possibile per raccontare questa vicenda secondo mamma Rowling, e quindi come libro si presenta in forma di sceneggiatura dove, oltre ai dialoghi, trovano spazio le soluzioni sceniche, ma non le approfondite descrizioni che avevano contribuito a rendere le atmosfere dei romanzi leggendarie. La lettura scorre quindi veloce ma non agevole, per il bisogno continuo di capire chi parla e cosa sta succedendo. Il plot è un po’ banale, ma quale che fosse l’idea, il confronto con la monumentalità della saga avrebbe reso qualunque cosa inadeguata, sebbene da miss-mezzo-miliardo-di-copie-vendute mi aspettassi qualcosa di più. Sono passati alcuni anni da quando ci siamo lasciati sul binario 9e¾ . Albus Severus, il giovane figlio di Harry Potter, deve confrontarsi con l’ingombrante ombra del padre che, pur essendo affettuoso, non sembra dotato della sensibilità necessaria a capire i problemi del figlio. Nelle fessure di questo rapporto si insinuano i progetti delle forze del male, che ovviamente cercano di rimettere l’Oscuro Signore sul trono del mondo. I nuovi protagonisti ricalcano fedelmente le orme dei genitori, intrufolandosi in luoghi protettissimi e debellando nemici dai poteri superiori, potendo contare principalmente sul valore dell’amicizia e della fiducia, contro tutti i pregiudizi rimasti in sospeso. Così riaffiorano vecchi rancori, antichi conflitti finiscono per essere superati, e alcuni nemici di ieri si rivelano nuovi alleati. Tutto questo ha un che di armonico con le vecchie atmosfere, e mi ha fatto emozionare. Ma ciò che mi ha lasciato prima perplesso, e poi deluso, è stato l’espediente narrativo (ab)usato del viaggio nel tempo che, non solo sa di già visto, ma che era stato usato in passato, e con migliore parsimonia, probabilmente proprio per evitare considerazioni alla ma allora perché non lo hanno fatto prima? Intendiamoci, mi ha fatto piacere leggere questo libro, è stato bello riavere a che fare con Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri, mi sono sentito, come ho letto da qualche parte, in compagnia di vecchi amici, e in fondo l’escamotage di usare una forma narrativa diversa mette in parte il testo al riparo dal confronto con i libri del passato, sebbene l’autrice stessa lo abbia battezzato ufficialmente come ottavo della serie. Ma alla fine sono rimasto con la sensazione che provavo dopo le pizzate del liceo, quelle in cui rivedevi i compagni dopo tanto tempo e niente era più come prima, se non la consapevolezza che il tempo era passato. Appartiene alle SerieHarry Potter (8) Premi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
As an overworked employee of the Ministry of Magic, a husband, and a father, Harry Potter struggles with a past that refuses to stay where it belongs while his youngest son, Albus, finds the weight of the family legacy difficult to bear. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)822.92Literature English English drama 1900- 2000-Classificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
Fan: *sbaviamo per il prossimo libro di Harry Potter*
Rowling: Harry Potter e i doni della morte sarà il settimo e ultimo volume
Fan: Noooooooo! Vogliamo la storia dei Malandrini, quella di Silente, quella Piton, quella di Teddy e Victoire, quella di [vari ed eventuali]
Rowling: …
Fan: *occhioni a cuoricino*
Rowling: *ora vi sistemo io...*
Ecco, io sono convinta che Harry Potter e la maledizione dell’erede sia il tentativo di Rowling di far smettere i/le fan di romperle le ovaie con Harry Potter: se i risultati devono essere questi, meglio davvero se la finiamo con Harry Potter e i doni della morte e il materiale extra pubblicato su Pottermore. Ora non ci resta che sperare che la nuova trilogia cinematografica abbia almeno una sua dignità, perché Harry Potter e la maledizione dell’erede non ha neanche quella.
Per evitare troppi spoiler, non ho letto molte recensioni finora: mi sono limitata a constatare che parecchie erano negative, tanto da farmi desistere dal leggerlo in inglese e ad aspettarlo con poche aspettative in italiano. Sì, a volte ho anche delle buone idee.
Quindi ho solo una vaga idea di tutti i difetti che i/le vari* fan hanno trovato nella trascrizione dello spettacolo, ma per quanto mi riguarda Ron in una battuta riassume la mia opinione su questo testo:
«Solo per dire, non ne sapevo niente di niente, quindi non posso prendermi la responsabilità. E credo che i miei figli non c’entrino. Ma se questa gente sta qui sopra, ci sto anch’io».
Harry Potter e la maledizione dell’erede è un’accozzaglia di roba messa lì per scatenare gridolini di gioia al ricordo degli eventi della serie, ma che in realtà ti fa solo urlare di frustrazione. Fatto ad minchiam dopo fatto ad minchiam, l’unica cosa che puoi fare è domandarti: ma perché? Che senso ha tutto questo? Perché Scorpio dovrebbe essere definito nerd per conoscere bene il mondo magico quando vive al suo interno e non è semplicemente un fan della saga che passa per caso di là?
Ho letto alcune recensioni nelle quali si ipotizzava che lo spettacolo dal vivo potesse fare tutta un’altra impressione. La mia opinione è: sì e no. Sicuramente sarà eccellente dal punto di vista dell’allestimento, per come è stato reso il mondo magico sul palco di un teatro, ma il testo rimane una merda anche se recitato benissimo. Leggendolo, ho proprio sentito il bisogno di randellarlo fuori della finestra: manca proprio – oltre a una storia vagamente sensata – una sapiente costruzione dei dialoghi che renda superflua qualunque informazione esterna. Avete mai sentito il bisogno di altro testo oltre a quello scritto da Shakespeare, per citare un drammaturgo noto a tutt*? No, perché è tutto nei dialoghi. Thorne e Tiffany, invece, si sono crogiolati un po’ troppo nella consapevolezza che un* qualunque fan di Harry Potter ami alla follia questo mondo e i suoi abitanti, con il pessimo risultato di appiattire tutti i personaggi e nella speranza che l’eredità di Rowling bastasse a farci digerire ‘sta porcata. Ma anche no.
Se ben scritti, infatti, avrei potuto accettare tutti gli eventi – oddio, forse non proprio tutti, tutti, ma insomma... – che si sono succeduti in Harry Potter e la maledizione dell’erede, e anche questi attualmente incomprensibili cambi di personalità in personaggi non proprio secondari come Harry, Ron e Hermione; ma questa serie di parole vuote non motiva niente ed eventi drammatici e traumatici sono liquidati con un’alzata di spalle o qualche stupida sviolinata che è proprio indegna di Harry Potter.
Finiamola qui, eh, Zia Jo? Fai altre cose ambientate nel tuo mondo magico, ma Harry Potter lascialo lì dov’è rimasto. Al binario 9 e ¾ che guarda l’Espresso per Hogwarts portare a scuola per il primo anno suo figlio Albus Severus. Grazie. ( )