Massimo De Vita è stato uno dei principali autori nel panorama italiano di artisti che hanno dedicato la propria vita a paperi e topi. Entrato giovanissimo nella redazione di Topolino ai tempi della gestione della Mondadori De Vita nel corso degli anni ha partecipato anche ad iniziative innovative ma che appartengono alla storia della Disney italiana, come le filmine, delle diapositive che venivano proiettate in un rudimentale proiettore e all’unica edizione del calendario del club di Topolino. Dopo un’ottima introduzione di Alberto Becattini vengono presentate cinque storie accompagnate da brevi schede di Luca Boschi. Topi e paperi si alternano, si parte con Topolino e i pirati di castelnuvola, una storia fantasiosa in cui Topolino e Pippo sconfiggono una banda di pirati in possesso di un raggio rimpicciolente, Paperino e l’Uxam di Jayavarman, in cui, a parte il nome difficilissimo, Paperino decide di combattere attivamente la fortuna di Gastone, imbarcandosi in un’avventura dalla quale uscirà vincente, anche grazie al cubo di Rubik, e poi nuovamente Topolino prima alle prese con il fantasma di macchia nera, storia nella quale un sosia del bandito mascherato creerà non poco scompiglio e poi con Zapotek alle prese con un acceleratore nucleare. Chiude l’albo la storia Paperino e il deserto che ride, in cui Paperone, incredibile ma vero, sceglierà un farabutto come assistente personale e verrà salvato proprio dal nipote. De Vita è un autore dallo stile pulito e lineare e questo albo è un doveroso omaggio ad un grande artista del mondo Disney. ( )