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L' aereonautica italiana nelle guerre coloniali : Africa orientale italiana 1936-1940 : Dalla proclamazione dell'Impero alla seconda guerra mondiale

di Ferdinando Pedriali

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Dai fallimenti della diplomazia nascono le guerre. È una regola valida anche per le guerre coloniali. Possiamo parlare al presente perchè le guerre coloniali non sono finite, nè dopo la caduta dell'Impero italiano in Africa Orientale, nè dopo la definitiva scomparsa degli imperi coloniali di Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Spagna e Portogallo progressivamente sfaldatisi dopo la II Guerra Mondiale. Molti dei conflitti che periodicamente infiammano l'Africa e l'Asia, sono ancora guerre coloniali, nelle quali alcune nazioni cercano di soggiogarne altre più deboli o di forzare riluttanti minoranze etniche ad abdicare alla loro autonomia economica e culturale. La guerriglia, che fra il 1936 ed il 1940 insanguinò l'ex Impero Etiopico dopo la sua incorporazione nell'Africa Orienilple Italiana, avrebbe forse potuto essere meno virulenta qualora l'Italia avesse cercato di imporre il suo dominio per via indiretta, col tramite delle preesistenti gerarchie locali. Lo stato feudale etiopico -non ancora completamente smantellato dalla riorganizzazione intrapresa a partire dal 1930 da Hailè Selassiè avrebbe fornito agli italiani un valido punto d'appoggio per governare senza ferire aspettative e tradizioni di popolazioni che avevano inizialmente accolto con favore i nuovi conquistatori. Le lunghissime e dure "operazioni di grande polizia" protrattesi con varia intensità dalla occupazione di Addis Abeba nel maggio 1936 alla caduta dell'Impero italiano nel 1941 furono, e sono tutt'ora, poco conosciute dalla grande massa degli italiani. Desideriamo quindi contribuire alla loro conoscenza con un resoconto dell'opera dell'Aeronautica italiana in Africa Orientale, inquadrato nel contesto delle operazioni militari terrestri e della situazione politica locale ed internazionale. Le operazioni di controguerriglia in quattro anni chiesero all'Aeronautica un impegno che superò dodici volte quello richiestole durante i sette mesi della campagna etiopica 1935-1936. I lenti e rustici apparecchi Itcoloniali" italiani eseguirono innumerevoli missioni di appoggio tattico e soprattutto di rifornimento, prefìguranti quelle che alcuni lustri dopo furono rese possibili dal capillare impiego degli elicotteri. Senza queste missioni, spesso condotte da aerei isolati, molti presìdi italiani sarebbero stati sommersi dalla guerriglia durante la rivolta del Goggiam, nell'estate 1937. Le colonne italiane lanciate all'inseguimento delle mobilissime formazioni ribelli ottennero successi più frequenti di quanto non si pensi grazie ai rifornimenti aviolanciati che surrogavano la loro cronica deficienza di salmerie. Molte imboscate furono evitate per merito di attenti ricognitori aerei. Posta, medicine passeggeri e materiali furono ovunque recapitati con pochissimi incidenti. Come nella mia precedente opera dedicata alla campagna etiopica 1935-1936, ho cercato di ripercorrere, senza preconcetti e verità precostituite, vicende lontane, su cui si sono mantenute per anni accese controversie. Coloro che desiderano notizie sui metodi con cui fu combattuta la guerriglia, in questa opera troveranno molte informazioni esposte senza alcuna reticenza. Perseguendo l'obiettivo di tracciare un profilo storico dell'opera dell'aviazione e delle altre forze armate italiane in Etiopia ho ripercorso gli eventi basandomi largamente sulla copiosa documentazione conservata negli archivi di stato italiani, in particolare nell'Archivio Storico dell'Aeronautica Militare. Dato l'obiettivo dell'opera, non sono stati scavati archivi esteri, dove forse sarebbe stato possibile chiarire le connessioni fra la guerriglia e le potenze allora ostili all'Italia. Connessioni, che dai pochi elementi affiorati sembrano non essere state né poche né limitate al periodo immediatamente antecedente la II Guerra Mondiale. Oltre ai documenti d'archivio ho avuto il privilegio di valermi di alcuni memoriali e testimonianze inedite. La maggiore parte della documentazione consultata proviene dagli archivi storici dello Stato Maggiore Aeronautica, dello Stato Maggiore Esercito e del Ministero Affari Esteri.

Indice: Capitolo I - L'Impero; Capitolo II - Assediati sotto le grandi pioggie; Capitolo III - Situazione militare nel nuovo Impero; Capitolo IV - L'ultima armata etiopica; Capitolo V - Le operazioni di grande polizia nell'Ovest; Capitolo VI - Le operazioni di grande polizia nella scioa; Capitolo VII - Le operazioni di grande polizia a sud della ferrovia; Capitolo VIII - L'occupazione delle regioni dell'omo; Capitolo IX - Il 1937: attentati e rivolte; Capitolo X - Il nuovo vicerè; Capitolo XI - L'inafferrabile Aregai; Capitolo XII - Nell'amara nord orientale; Capitolo XIII - Il terzo anno dell'Impero; Capitolo XIV - Dalla guerriglia alla guerra europea; Capitolo XV - Guerra in Europa ( )
  BiblioLorenzoLodi | Jun 1, 2015 |
La guerra di Libia rappresenta un punto fondamentale nella storia della politica estera dell' Italia unita: ad appena sessant' anni dall' unificazione le ambizioni italiane si spostano rapidamente verso il tentativo di restaurazione dell' impero romano, alla ricerca di un fondamentale "posto al sole". Ma essa rappresenta un punto fondamentale anche nello sviluppo della strategia militare, per il primo fondamentale utilizzo dell' aereo, sia per le ricognizioni sia per i primi, rudimentali, bombardamenti. Pedriali approfondisce il tema dello sviluppo e dell' utilizzo dell' aereonautica militare in Libia, parlando del periodo coloniale italiano nella "quarta sponda" con fermezza e chiarezza espositiva, regalandoci un quadro fondamentale del periodo 1931- 1936. ( )
  BiblioLorenzoLodi | May 6, 2015 |
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Epigrafe
Dedica
Incipit
La guerra contro l'Impero Etiopico si era conclusa dopo sette mesi di battaglie con la fuga del Negus Neghesti Hailè Selassiè e con l'occupazione di Addis Abeba.
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
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