Air mail è una compagnia di recapito postale; e Babel Man un postino. Ma come un fumetto che costa 24 euro e che parla di un portalettere?. Ed anche questo Micheluzzi, insomma, mica è Neruda. O Skarmeta. Calmi, calmi. Anzitutto nessuna discriminazione contro i postini, nonostante il prototipo italiano del grasso portalettere. E, poi, ma soprattutto, Babel Man la posta la porta con l’aereo e non oggi, ma negli Stati Uniti degli anni venti. Ed è bello, affascinante ed il suo lavoro lo porta ad avere una donna straordinaria e mille avventure. Ed è pure ebreo, per contrapporlo a Lindebergh che fece volare un aereo al di qua dell’oceano, ma tratteggiò anche le prime linee delle future discriminazioni razziali. Air mail poi diventa un fumetto a metà tra il romantico ed il giallo, storie di gangster e di amori difficili, sesso, molto sfumato, e grandi passioni. Ottima la sceneggiatura con storie sempre interessanti e perfettamente in linea con il tratto. Ed il connubio tra testi e disegno è esattamente il concetto alla base del fumetto. ( )