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The moody Inspector Montalbano is further beset by the existential questions that have been plaguing him of late. But he doesn't have much time to wax philosophical before the gruesome murder of a man--shot at point-blank range in the face with his pants down--commands his attention. Add two evasive, beautiful women as prime suspects, some dirty cocaine, mysterious computer codes, and a series of threatening letters, and things soon get very complicated at the police headquarters in Vigàta.… (altro)
"Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciliddro a dù fìmmine..., che gli avivano contato che la luna era fatta di carta." Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano: un delitto spietato in una casa alla periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale. Ma il commissario non si lascia ingannare. Come già ne "La pazienza del ragno" incontriamo un commissario Montalbano più del solito pensieroso, quasi intimista.
Il tempo passa e la preoccupazione dell’età che avanza attanaglia Montalbano, che ogni mattina si sveglia con un pensiero inquietante: “Quanno viene il jorno della tò morti…Â?. Per scacciarlo il commissario, vincendo la sua innata ritrosia nei confronti della tecnologia, è costretto a servirsi di una sveglia, che con il suo squillo quotidiano lo distragga dalle riflessioni della mente. Comincia così, con un Montalbano sempre più pensieroso e intimista, il nuovo romanzo di Andrea Camilleri, unâÂÂindagine tra i segreti e le ipocrisie della provincia siciliana per scoprire la veritàsu un delitto inspiegabile e sanguinoso. Angelo Pardo, informatore medico-scientifico, viene ritrovato cadavere sul terrazzo della palazzina dâÂÂepoca in cui abitava, alla periferia di Vigàta. Il suo volto è sfigurato da un proiettile, il corpo atteggiato in una posa oscena. Scavando nella sua vita privata e professionale, Montalbano scopre che molti anni prima, quando era un giovane medico dalla promettente carriera, Pardo era stato radiato dallâÂÂordine professionale a causa di una sordida faccenda; apprende anche che aveva unâÂÂamante giovane e bella, Elena Sclafani, a cui faceva costosi regali, e una sorella, Michela, a lui legata da un affetto profondissimo per non dire morboso. à proprio tra queste due donne, così diverse tra loro, ma entrambe misteriose e insidiose, che Montalbano dovràgiocare la sua difficile partita: in palio câÂÂè la verità, con tutti i suoi retroscena amarissimi e insospettabili. Quali segreti nascondono gli inquietanti occhi di Michela, un mare in tempesta in cui il commissario rischia più volte di annegare? Con La luna di carta Camilleri ci regala, ancora una volta, unâÂÂappassionante inchiesta poliziesca e un romanzo attento alle vicende del presente con pungenti e ironici riferimenti ai fatti dellâÂÂItalia dei nostri giorni e un nuovo atteso appuntamento con le vicende personali del âÂÂcommissario più amato dagli italianiâÂ?, unâÂÂinvenzione della fantasia che ha la personalitàcomplessa e la vibrante umanitàdi un uomo in carne ed ossa. Un personaggio a tutto tondo, che, tra indagini sempre più intricate, abbuffate gastronomiche, rilassanti nuotate e malcelate scenate di gelosia nei confronti del fido Mimì, da poco diventato papà, ha anche il tempo di fare i conti con le passioni e le paure più intime.
Chi era Angelo Pardo? Un informatore medico-scientifico? Un fratello premuroso? Un amante appassionato? Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano e si tratta di un delitto spietato: un colpo sparato a bruciapelo nel soggiorno di una casa alla periferia di Vigàta. Tutto sembra condurre a una pista passionale, tanto più che nella vita di Angelo Pardo donne non ne mancavano. Montalbano non si lascia ingannare dalle apparenze e indaga con il solito e collaudato metodo: scava nel passato della vittima sguinzagliando il solerte Fazio, affida il computer del morto allâÂÂottimo Catarella, compie sopralluoghi, parla con tutti quelli che sono immischiati nella vicenda e soprattutto ragiona, osserva, scompone e rimette insieme tutti gli elementi di cui dispone come in un puzzle. Come giàne La pazienza del ragno un Montalbano più pensieroso e maturo che riflette sullâÂÂavanzare degli anni e il regredire della memoria, sempre allergico ai superiori e al magistrato di turno.
Dopo La forma dellâÂÂacqua, Il cane di terracotta, Il ladro di merendine, La voce del violino, La gita a Tindari, LâÂÂodore della notte, Il giro di boa, La pazienza del ragno, La luna di carta è il nono romanzo giallo con protagonista Salvo Montalbano.
ëE sì, questa volta Montalbano potrebbe davvero perdere sul serio la testa per una donna. Dopo anni di fedeltàalla fidanzata, Livia, arriveràuna donna che lo tenteràmolto. Se tradirà? Chi può dirlo. Si troveràin mezzo a due forti figure di donna, contrapposte l'una all'altra. Entrambe possibili assassine. Montalbano saràchiamato al compito più arduo della sua carriera: capire la psicologia femminile. E a forza di capire... Diciamo che una delle due lo tenteràparecchio. Per la prima volta il lato sentimentale del personaggio emergeràchiaramenteû. (Andrea Camilleri, da un'intervista a Luna del 9.2004)
Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario (ëQuann'era picciliddro, una volta so patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e di intuito, aviva novamente criduto come un picciliddro a dù fìmmineâ¦, che gli avivano contato che la luna era fatta di cartaû). La veritànon procura rimedio. Se non è vittoria è purtroppo vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: ëla tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quanno è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltàdella tragediaû. Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dàudienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa ëmortaû (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenitàpolitica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità. La trama è torbida, in questo romanzo che la palude stigia (facsimile della morte civile) fa solidarizzare con una politica governativa drogata di ordinaria anormalità. (risvolto di copertina di Salvatore Silvano Nigro) ( )
The moody Inspector Montalbano is further beset by the existential questions that have been plaguing him of late. But he doesn't have much time to wax philosophical before the gruesome murder of a man--shot at point-blank range in the face with his pants down--commands his attention. Add two evasive, beautiful women as prime suspects, some dirty cocaine, mysterious computer codes, and a series of threatening letters, and things soon get very complicated at the police headquarters in Vigàta.
Il tempo passa e la preoccupazione dell’età che avanza attanaglia Montalbano, che ogni mattina si sveglia con un pensiero inquietante: “Quanno viene il jorno della tò morti…Â?. Per scacciarlo il commissario, vincendo la sua innata ritrosia nei confronti della tecnologia, è costretto a servirsi di una sveglia, che con il suo squillo quotidiano lo distragga dalle riflessioni della mente. Comincia così, con un Montalbano sempre più pensieroso e intimista, il nuovo romanzo di Andrea Camilleri, unâÂÂindagine tra i segreti e le ipocrisie della provincia siciliana per scoprire la veritàsu un delitto inspiegabile e sanguinoso. Angelo Pardo, informatore medico-scientifico, viene ritrovato cadavere sul terrazzo della palazzina dâÂÂepoca in cui abitava, alla periferia di Vigàta. Il suo volto è sfigurato da un proiettile, il corpo atteggiato in una posa oscena. Scavando nella sua vita privata e professionale, Montalbano scopre che molti anni prima, quando era un giovane medico dalla promettente carriera, Pardo era stato radiato dallâÂÂordine professionale a causa di una sordida faccenda; apprende anche che aveva unâÂÂamante giovane e bella, Elena Sclafani, a cui faceva costosi regali, e una sorella, Michela, a lui legata da un affetto profondissimo per non dire morboso. à proprio tra queste due donne, così diverse tra loro, ma entrambe misteriose e insidiose, che Montalbano dovràgiocare la sua difficile partita: in palio câÂÂè la verità, con tutti i suoi retroscena amarissimi e insospettabili. Quali segreti nascondono gli inquietanti occhi di Michela, un mare in tempesta in cui il commissario rischia più volte di annegare?
Con La luna di carta Camilleri ci regala, ancora una volta, unâÂÂappassionante inchiesta poliziesca e un romanzo attento alle vicende del presente con pungenti e ironici riferimenti ai fatti dellâÂÂItalia dei nostri giorni e un nuovo atteso appuntamento con le vicende personali del âÂÂcommissario più amato dagli italianiâÂ?, unâÂÂinvenzione della fantasia che ha la personalitàcomplessa e la vibrante umanitàdi un uomo in carne ed ossa. Un personaggio a tutto tondo, che, tra indagini sempre più intricate, abbuffate gastronomiche, rilassanti nuotate e malcelate scenate di gelosia nei confronti del fido Mimì, da poco diventato papà, ha anche il tempo di fare i conti con le passioni e le paure più intime.
Chi era Angelo Pardo? Un informatore medico-scientifico? Un fratello premuroso? Un amante appassionato?
Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano e si tratta di un delitto spietato: un colpo sparato a bruciapelo nel soggiorno di una casa alla periferia di Vigàta. Tutto sembra condurre a una pista passionale, tanto più che nella vita di Angelo Pardo donne non ne mancavano.
Montalbano non si lascia ingannare dalle apparenze e indaga con il solito e collaudato metodo: scava nel passato della vittima sguinzagliando il solerte Fazio, affida il computer del morto allâÂÂottimo Catarella, compie sopralluoghi, parla con tutti quelli che sono immischiati nella vicenda e soprattutto ragiona, osserva, scompone e rimette insieme tutti gli elementi di cui dispone come in un puzzle.
Come giàne La pazienza del ragno un Montalbano più pensieroso e maturo che riflette sullâÂÂavanzare degli anni e il regredire della memoria, sempre allergico ai superiori e al magistrato di turno.
Dopo La forma dellâÂÂacqua, Il cane di terracotta, Il ladro di merendine, La voce del violino, La gita a Tindari, LâÂÂodore della notte, Il giro di boa, La pazienza del ragno, La luna di carta è il nono romanzo giallo con protagonista Salvo Montalbano.
ëE sì, questa volta Montalbano potrebbe davvero perdere sul serio la testa per una donna. Dopo anni di fedeltàalla fidanzata, Livia, arriveràuna donna che lo tenteràmolto. Se tradirà? Chi può dirlo. Si troveràin mezzo a due forti figure di donna, contrapposte l'una all'altra. Entrambe possibili assassine. Montalbano saràchiamato al compito più arduo della sua carriera: capire la psicologia femminile. E a forza di capire... Diciamo che una delle due lo tenteràparecchio. Per la prima volta il lato sentimentale del personaggio emergeràchiaramenteû. (Andrea Camilleri, da un'intervista a Luna del 9.2004)
Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario (ëQuann'era picciliddro, una volta so patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e di intuito, aviva novamente criduto come un picciliddro a dù fìmmineâ¦, che gli avivano contato che la luna era fatta di cartaû). La veritànon procura rimedio. Se non è vittoria è purtroppo vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: ëla tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quanno è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltàdella tragediaû. Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dàudienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa ëmortaû (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenitàpolitica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità. La trama è torbida, in questo romanzo che la palude stigia (facsimile della morte civile) fa solidarizzare con una politica governativa drogata di ordinaria anormalità.
(risvolto di copertina di Salvatore Silvano Nigro) ( )