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Sto caricando le informazioni... Das Labyrinth der Träumenden Bücher (Langage in German) (edizione 2011)di Walter Moers
Informazioni sull'operaIl labirinto dei libri sognanti di Walter Moers
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Durchgeknallter Fantasy-Spaß für alle Buchlinge und Biblionauten. Mythenmetz ist ein Popstar, der Michael Jackson des gedruckten Wortes, schlicht: ein Held. Nirgendwo findet man kreativeren Irrwitz, nirgendwo mehr Einfälle pro Romanseite.
"It has been more than two hundred years since Bookholm was destroyed by a devastating fire, as told in Moers's The City of Dreaming Books. Optimus Yarnspinner, hailed as Zamonia's greatest writer, is on vacation in Lindworm Castle when a disturbing message reaches him, and he must return to Bookholm to investigate a mystery. The magnificently rebuilt city has once again become a metropolis of storytelling and the book trade. Yarnspinner encounters old friends and new denizens of the city-and the shadowy 'Invisible Theater.'"--Publisher's website. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)833.92Literature German and related languages German fiction Modern period (1900-) 1990-Classificazione LCVotoMedia:
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Il problema è che in realtà non succede nulla. Moers è bravissimo a creare scene fantasmagoriche, e i suoi disegni sono sempre favolosi: ma le pagine passano e passano senza che si scenda nei sotterranei di Librandia, come chi ha letto il primo libro si aspetterebbe. Avete presente i documentari "The making of"? Ecco. Il libro è fondamentalmente questo. Sventramitis entra nelle catacombe nelle ultime pagine, e "Qui comincia la storia" è la frase che termina il libro, con un post scriptum del Traduttore che spiega che il materiale era troppo e così l'ha diviso in due tomi. Peccato che Il castello dei libri sognanti non sia mai stato pubblicato...
Umberto Gandini come sempre fa un lavorone nel rendere i giochi di parole e i nomi dei personaggi zamoniani che spesso sono parodie di persone realmente esistenti: stavolta ha dovuto persino tradurre due quartine nello stile di Carlo Porta, pardon Karl Porton. Chissà cosa c'era nell'originale! ( )