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Il giornalino di Gian Burrasca (1912)

di Vamba

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278695,254 (3.64)8
TramaGiannino Stoppani, soprannominato dai genitori "Gian Burrasca" per l'attitudine a combinarne di tutti i colori, #65533; il figlio minore e unico maschio in una famiglia nobile composta da: le tre sorelle Ada, Luisa e Virginia, la mamma e il babbo. Quando compie nove anni riceve in regalo dalla madre un diario, o "giornalino" del titolo, in cui comincia a scrivere tutto ci#65533; che gli capita. In particolare vi annota le sue avventure, come quella volta che cadde nel fiume cercando di pescare con la canna regalatagli nella stessa occasione dalle sorelle; oppure il rinvenimento nei loro cassetti di alcune fotografie di conoscenti vari, commentate in modo sprezzante. Dopo avervi riso sopra in proprio, decide di consegnare le foto ai rispettivi soggetti, e la scoperta di tanta ipocrisia in Ada, Luisa e Virginia spinge tutti costoro a disertare una festa da ballo a casa Stoppani, adducendo scuse di circostanza. La vera ragione viene comunque a galla e il babbo punisce come colpevole Gian Burrasca.Nel frattempo, Virginia si sposa con l'avvocato e politico socialista Maralli. Nel corso di un soggiorno con la coppia Giannino fa la conoscenza dello zio ricco di Maralli, il signor Venanzio, un vecchio sordo e rimbambito ma adulato per la sua potenziale eredit#65533;. Il bambino vi entra rapidamente in confidenza e arriva persino a giocarci assieme, fingendo di pescargli dalla bocca quando l'anziano sonnecchia in poltrona. Ma a un certo punto il vecchio starnutisce e inghiottisce l'amo: Giannino tira la lenza, sente un grido acutissimo e si accorge che ha involontariamente pescato l'ultimo dente cariato del signor Venanzio.Quando il babbo lo viene a sapere rinchiude Giannino per punizione nel collegio Pierpaolo Pierpaoli, gestito dai severi e avidi signor Stanislao, alto e magrissimo, e la moglie Geltrude, bassa e grassa. Nel nuovo ambiente Gian Burrasca si fa rapidamente degli amici nonostante egli sia il pi#65533; piccolo, ed entra in particolare a far parte della locale societ#65533; segreta "Uno per Tutti, Tutti per Uno". Quando a causa di un'ennesima marachella Giannino viene rinchiuso in una specie di prigione, e scopre che la deliziosa minestra di magro del venerd#65533; non #65533; altro che il frutto della rigovernatura dei piatti della settimana, decide di svelare la porcheria lasciando giorno dopo giorno insieme ai suoi consociati delle palline di anilina nei piatti: il colore rosso della minestra ne avrebbe svelata a tutti l'origine al venerd#65533; successivo. I direttori del collegio inizialmente tentano di minimizzare l'accaduto e fornire altre scuse per la tinta anomala del piatto, ma sono costretti ad ammettere la frode e a sostituire la pietanza con la pappa al pomodoro, tanto desiderata dai ragazzi, quando uno dei congiurati mette in guardia i commensali dall'inghiottire il colorante artificiale. Di fronte al mobbing del signor Stanislao e signora, si decider#65533; poi alla fuga e anche Giannino viene rimandato a casa in seguito allo scandalo. Qui scopre che il signor Venanzio #65533; morto, ma lo aveva nel frattempo perdonato lasciandogli pure una piccola parte dell'eredit#65533;; mentre Maralli ha ricevuto solo il dente ricoperto d'oro che Giannino gli aveva strappato.… (altro)
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Ai primi del novecento, quando ancora in Italia il modello di riferimento della letteratura per ragazzi era "Cuore" di De Amicis, Vamba (al secolo Luigi Bertelli) pubblica il Giornalino di Gian Burrasca, che ne rappresenta in qualche modo l'antitesi. Sono entrambi diari fittizi di ragazzini delle elementari, ma non potrebbero essere più diversi: se l'Enrico di De Amicis è in fondo un adulto in miniatura, coscienzioso e in certi momenti perfino pedante, Giannino è in tutto e per tutto un bambino: pestifero, ingenuo ed incapace di capire le conseguenze delle sue azioni. Chi vada cercando un intento pedagogico nel libro di Vamba è destinato a rimanere deluso, è un'opera dichiaratamente priva di ogni connotazione morale e le birichinate del protagonista servono solo a strapparci una risata e a smascherare l'ipocrisia degli adulti ed in generale della società.
Anche lo stile è quanto di più lontano immaginabile dal sentimentalismo retorico del libro Cuore, è infatti una scrittura colloquiale e molto semplice, proprio per accentuare la dimensione infantile e familiare del testo. Da non dimenticare poi le illustrazioni di pugno dell'autore, che aggiungono verosimiglianza ed immersività.
Insomma se si ha voglia di una lettura scacciapensieri, che faccia ritornare un po' bambini, difficilmente si potrà trovare di meglio. ( )
  Lilirose_ | Jan 26, 2020 |
Divertentissimo e consigliatissimo per un passatempo pieno di risate, nonchè per lo splendido spaccato di vita quotidiana di tempi non così lontani. ( )
  QPhoenix | Apr 30, 2013 |
Inizialmente pubblicato a puntate sul "Giornalino della Domenica" tra il 1907 e il 1908, il libro è scritto in forma di diario: il diario di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca. Questo soprannome, datogli in famiglia a causa del suo comportamento molto irrequieto, è divenuto col tempo un nuovo modo di definire tutti i ragazzini "discoli". E Giannino di guai ne combina davvero tanti: fa scappare i fidanzati delle sorelle, rompe vasi, allaga la casa, strappa l'unico dente di Zio Venanzio, dipinge di rosso il cane di Zia Bettina, tira l'allarme di un treno... Alla fine i genitori decidono di mandarlo in collegio. Anche qui, tuttavia, riuscirà a combinarne di tutti i colori, ottenendo anche di sostituire la solita minestra di riso con la pappa col pomodoro.
-------------------------------------------------------------------------------- ( )
  Cerberoz | Mar 22, 2012 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Vambaautore primariotutte le edizionicalcolato
Baraldi, SeverinoIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Montrésor, CarloPostfazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
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TramaGiannino Stoppani, soprannominato dai genitori "Gian Burrasca" per l'attitudine a combinarne di tutti i colori, #65533; il figlio minore e unico maschio in una famiglia nobile composta da: le tre sorelle Ada, Luisa e Virginia, la mamma e il babbo. Quando compie nove anni riceve in regalo dalla madre un diario, o "giornalino" del titolo, in cui comincia a scrivere tutto ci#65533; che gli capita. In particolare vi annota le sue avventure, come quella volta che cadde nel fiume cercando di pescare con la canna regalatagli nella stessa occasione dalle sorelle; oppure il rinvenimento nei loro cassetti di alcune fotografie di conoscenti vari, commentate in modo sprezzante. Dopo avervi riso sopra in proprio, decide di consegnare le foto ai rispettivi soggetti, e la scoperta di tanta ipocrisia in Ada, Luisa e Virginia spinge tutti costoro a disertare una festa da ballo a casa Stoppani, adducendo scuse di circostanza. La vera ragione viene comunque a galla e il babbo punisce come colpevole Gian Burrasca.Nel frattempo, Virginia si sposa con l'avvocato e politico socialista Maralli. Nel corso di un soggiorno con la coppia Giannino fa la conoscenza dello zio ricco di Maralli, il signor Venanzio, un vecchio sordo e rimbambito ma adulato per la sua potenziale eredit#65533;. Il bambino vi entra rapidamente in confidenza e arriva persino a giocarci assieme, fingendo di pescargli dalla bocca quando l'anziano sonnecchia in poltrona. Ma a un certo punto il vecchio starnutisce e inghiottisce l'amo: Giannino tira la lenza, sente un grido acutissimo e si accorge che ha involontariamente pescato l'ultimo dente cariato del signor Venanzio.Quando il babbo lo viene a sapere rinchiude Giannino per punizione nel collegio Pierpaolo Pierpaoli, gestito dai severi e avidi signor Stanislao, alto e magrissimo, e la moglie Geltrude, bassa e grassa. Nel nuovo ambiente Gian Burrasca si fa rapidamente degli amici nonostante egli sia il pi#65533; piccolo, ed entra in particolare a far parte della locale societ#65533; segreta "Uno per Tutti, Tutti per Uno". Quando a causa di un'ennesima marachella Giannino viene rinchiuso in una specie di prigione, e scopre che la deliziosa minestra di magro del venerd#65533; non #65533; altro che il frutto della rigovernatura dei piatti della settimana, decide di svelare la porcheria lasciando giorno dopo giorno insieme ai suoi consociati delle palline di anilina nei piatti: il colore rosso della minestra ne avrebbe svelata a tutti l'origine al venerd#65533; successivo. I direttori del collegio inizialmente tentano di minimizzare l'accaduto e fornire altre scuse per la tinta anomala del piatto, ma sono costretti ad ammettere la frode e a sostituire la pietanza con la pappa al pomodoro, tanto desiderata dai ragazzi, quando uno dei congiurati mette in guardia i commensali dall'inghiottire il colorante artificiale. Di fronte al mobbing del signor Stanislao e signora, si decider#65533; poi alla fuga e anche Giannino viene rimandato a casa in seguito allo scandalo. Qui scopre che il signor Venanzio #65533; morto, ma lo aveva nel frattempo perdonato lasciandogli pure una piccola parte dell'eredit#65533;; mentre Maralli ha ricevuto solo il dente ricoperto d'oro che Giannino gli aveva strappato.

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Descrizione del libro
Inizialmente pubblicato a puntate sul "Giornalino della Domenica" tra il 1907 e il 1908, il libro è scritto in forma di diario: il diario di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca. Questo soprannome, datogli in famiglia a causa del suo comportamento molto irrequieto, è divenuto col tempo un nuovo modo di definire tutti i ragazzini "discoli". E Giannino di guai ne combina davvero tanti: fa scappare i fidanzati delle sorelle, rompe vasi, allaga la casa, strappa l'unico dente di Zio Venanzio, dipinge di rosso il cane di Zia Bettina, tira l'allarme di un treno... Alla fine i genitori decidono di mandarlo in collegio. Anche qui, tuttavia, riuscirà a combinarne di tutti i colori, ottenendo anche di sostituire la solita minestra di riso con la pappa col pomodoro. Età di lettura: da 8 anni.
Riassunto haiku

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