Norimberga, 1946: Gitta Sereny assiste dalle tribune del pubblico al processo contro i principali gerarchi nazisti. Tra gli imputati, un uomo giovane, l'unico ad ammettere una responsabilità per le colpe di cui si è macchiato il nazismo, pur sostenendo di non aver saputo nulla della Shoah. Quell'uomo - che il tribunale condannerà a vent'anni di carcere - è Albert Speer, architetto di talento del Terzo Reich, amico e confidente di Hitler. Anni dopo, un singolare legame si instaura tra l'autrice e Speer, che accetta di rispondere alle sue domande e ripercorrere con lei la sua storia, condividendo le sue carte, i suoi ricordi, la sua visione. In una biografia serrata, dietro la quale non smette di agitarsi la domanda fondamentale sul mistero del male e della persecuzione, Gitta Sereny ricostruisce la vicenda politica e umana di un uomo controverso, alla ricerca delle ragioni profonde e contraddittorie del più grande crimine del Novecento. ( )

Austria 1938: un paio di giomi dopo l'annessione da parte della Germania nazista. la quindicenne ungherese Gitta Sereny si scaglia contro le camicie brune che nel centro di Vienna stanno umiliando un gruppo di ebrei: qualche giorno più tardi anche Albert Speer l'architetto degli immani progetti edilizi di Hitler. si trova a Vienna per preparare la sala dove il Fuhrer incontrerà i suoi nuovi sudditi: non nota nessun sopruso e anzi si compiace del tripudio degli abitanti. Francia 1940: la giovane Sereny, volontaria in un orfanotrofio, ostenta tutto il suo disprezzo nei confronti degli occupanti nazisti: Speer all'alba del 28 giugno, accompagna Hitler in una visita turistica della Parigi conquistata. Norimberga 1945: la Sereny segue dalle tribune del pubblico alcune udienze del processo contro i principali gerarchi nazisti: la colpisce. tra gli imputati. un uomo giovane. con folte sopracciglia scure. straordinariamente attraente. l'unico che ammette una responsabilità generale per le colpe di cui si è macchiato il nazismo. anche se sostiene di non aver saputo nulla dello sterminio degli ebrei: è Speer, che il tribunale condannerà a vent'anni di carcere. Londra 1977: quando Gitta Sereny pubblica sul «Sunday Times» una confutazione delle tesi revisioniste dello storico inglese Oavid Irving. è proprio Speer che le scrive da Heidelberg per manifestarle il suo caloroso apprezzamento. Fu cosi che inizia il singolare rapporto (che diverrà qualcosa di molto simile all'amicizia) tra l'autrice dell'opera più agghiacciante sui campi di sterminio e l'uomo che forse più di ogni altro era stato vicino a Hitler: l'uomo che aveva messo a disposizione del Fuhrer tutto il suo talento, ma che alla fine della guerra. si era prodigato. a rischio della vita. per contrasta"re i suoi folli progetti di «terra bruciata». ( )