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Gavino Zucca

Autore di Il mistero di Abbacuada

10 opere 25 membri 7 recensioni

Sull'Autore

Serie

Opere di Gavino Zucca

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Informazioni generali

Data di nascita
1959
Sesso
male
Nazionalità
Italia
Nazione (per mappa)
Italia
Luogo di nascita
Sassari, Italia
Luogo di residenza
Bologna, Italia

Utenti

Recensioni

Bello, mi è piaciuto e, in più, è l’ulteriore conferma che una serie va letta seguendo la progressione dei libri perché, altrimenti, si perde la continuità delle vicende (soprattutto in questo caso visto che ho cominciato dal terzo) e non si riesce ad apprezzare sino in fondo né le storie né i personaggi.
Un giallo piuttosto semplice di cui si intuiscono i meccanismi e di conseguenza il colpevole sin dall’inizio ma la vicenda è ben narrata e anche tutto il contorno rende il racconto estremamente piacevole, avvincente ed intrigante.… (altro)
 
Segnalato
Raffaella10 | 1 altra recensione | Feb 27, 2023 |
Prima vicenda di una serie che si rivela decisamente piacevole e ben scritta, ambientata nella Sardegna degli anni ’60. Avendo già letto i successivi mi è piaciuto molto conoscere l’avvio della storia e di come sia nata l’amicizia e la collaborazione tra il tenente Giorgio Roversi e Luigi Gualandi che segnerà anche tutte le vicende future.
Consiglio per chi si appresta a leggere la serie: seguite l’ordine dei libri perché ne guadagnano le storie e sarete in grado di apprezzarle maggiormente, io ho sbagliato a leggere le successive prima di questo libro.… (altro)
 
Segnalato
Raffaella10 | 1 altra recensione | Feb 20, 2023 |
Il tenente Roversi torna con questa seconda indagine in un libro che nel complesso meno interessante del capostipite, ma regala comunque alcune ore di ottimo intrattenimento che sarebbe più godibile grazie a un editing maggiormente accurato: anche sotto questo aspetto, ‘Il mistero di Abbacuada’ si fa preferire. La parte migliore risulta come di consueto il bel tratteggio dei personaggi che si affacciano nel racconto, non solo gli ormai abituali (la variegata casa di Gualandi, il gruppo del caffè in centro), ma pure quelli di passaggio a partire dalle vittime fino al bar Marsiglia, locale dei bassifondi i cui avventori non paiono peraltro molto svegli visto che non hanno neppure un sospetto che Roversi non sia uno di loro nonostante tutte le domande che pone. Più scontata la figura del cattivo, politico rampante e senza molti scrupoli, posto subito sotto un faro che lascia pochi dubbi su dove andrà a parare l’investigazione principale che prende le mosse dall’omicidio di due senzatetto: malgrado la buona costruzione con radici nel passato e qualche abile falso indizio (la schedina), l’eccesso di caratterizzazione di Vittorio Pintus indebolisce la struttura gialla, aspetto sul quale l’autore deve forse lavorare in misura maggiore. Più interessanti, se vogliamo, si rivelano le indagini parallele che hanno come centro Villa Ada e soprattutto l’intraprendente Caterina che, seguendo la pista di una misteriosa invasione di gatti gialli arriva a scoprire un brutto caso di violenza domestica (un po’ telefonato, è vero, però il percorso per giungervi è ben costruito). In un tripudio di sottotrame si aggiungono il misterioso iettatore che d’improvviso affligge il locale frequentato da Gualandi e compagnia (occasione di un sorriso ai danni della credulità delle persone anche istruite) e in special modo la visita da Bologna della rossa e appariscente Flavia che va a rivangare nel vissuto del protagonista facendo al contempo scattare la gelosia di Caterina. Il legame con la capitale emiliana fornisce alla vicenda una continuità tra il superfluo e il fastidioso (il cliffhanger conclusivo durante il cenone natalizio) che in ogni caso può essere tranquillamente ignorata in favore dello scorrere della narrazione.… (altro)
½
 
Segnalato
catcarlo | 1 altra recensione | Sep 13, 2019 |
Al tenente Roversi fa bene abbandonare Sassari per la campagna: spostato in piene festività natalizie a Codrongianos per far luce sul delitto del titolo (Saccargia è una meravigliosa basilica in stile pisano che situata nelle vicinanze) si ritrova in un’avventura che si avvale della nuova ambientazione per rimbalzare tra gli stretti confini di una piccola comunità. Il defunto è il dongiovanni locale col vizio di intagliare nel legno figure che evochino le sue conquiste: l’investigatore deve districarsi fra le chiacchiere di paese, affrontare il problema del banditismo, barcamenarsi con la linea di comando e respingere le avances di una vedova, ma può pure tornare a un salutare contatto con la natura. A cavallo come Tex, ovviamente, e alle vicende del ranger si ispira anche uno degli indizi chiave per l’indagine che è costruita con una certa cura così che, seppur i sospetti del lettore si indirizzino alla svelta verso il colpevole, la strada per arrivarci sia contorta a sufficienza. Supportato dai tocchi di commedia regalati dallo ‘scontro di culture’ (soprattutto a livello gastronomico), il risultato complessivo si pone in questo modo tra i due episodi precedenti malgrado la debolezza delle sottotrame. Appiccicata risulta la vicenda di Gavino e la ricerca della spilla per la vicina di casa mentre lo sviluppo del vespaio bolognese va in parallelo (Gualandi si sposta in continente a indagare ingelosendo la teutonica moglie) in un continuum temporale con gli altri volumi che poco aggiunge alla lettura. Si tratta di ‘divagazioni’ dal tronco principale che comunque non danneggiano l’insieme per un libro che si conferma un piacevole intrattenimento.… (altro)
 
Segnalato
catcarlo | 1 altra recensione | Sep 13, 2019 |

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10
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#508,561
Voto
½ 3.5
Recensioni
7
ISBN
15
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