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Destinatario sconosciuto è un romanzo epistolare di Katherine Kressmann Taylor pubblicato nel 1938 dalla rivista Story di New York. Pubblicato nel 1939 come libro vero e proprio, vende in America cinquantamila copie. (fonte: Wikipedia)
 
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MemorialeSardoShoah | 74 altre recensioni | Apr 29, 2020 |
Germania, 1932. Martin, tedesco, e Max, ebreo americano, sono due amici fraterni e soci in affari. L’ombra della storia si proietta sul loro destino. Con l’avvento di Hitler i contrasti ideologici precipitano fino a diventare insanabili. Impossibile credere ancora nell’amicizia. Fino al colpo di scena finale: quando ci sarà un ribaltamento radicale nei rapporti di forza tra i due protagonisti per una conclusione “impossibile da dimenticare”. Un viaggio alle radici dell’odio, un libro intenso e appassionato, pubblicato per la prima volta in America nel 1938, che rappresentò con lucida chiaroveggenza il clima di spietato razzismo in cui maturò l’Olocausto.
 
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kikka62 | 74 altre recensioni | Mar 18, 2020 |
Basta un'ora per leggere questo libro, ma lascia comunque il segno: nella sua semplicità è una delle denunce più lucide ed efficaci contro il nazismo che mi sia capitato di leggere.
Ci mostra come tutto è cominciato e spazza via la convinzione che Hitler fosse un caso isolato, un pazzo che ha preso il potere con la forza. In Germania era osannato, le sue farneticazioni di purezza e riscatto sono state la risposta che il popolo tedesco bramava dopo gli anni di umiliazioni e povertà post-bellica; ed è così che nascono i mostri: da uomini comuni come Martin, fino a quel momento liberale ed amico fraterno di un ebreo. Nessuna attenuante per i tedeschi quindi, che secondo l'autrice hanno intrapreso la strada del male e della follia ad occhi bene aperti. Il finale poi è un gioiellino di ironia e perfidia, che lascia il lettore disorientato ma in fondo soddisfatto.
Lo consiglio veramente a tutti, sarà un'ora ben spesa.
 
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Lilirose_ | 74 altre recensioni | Jan 9, 2019 |
Un racconto breve, sotto forma di rapporto epistolare. Ma molto intenso e dal finale inaspettato
 
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Claudy73 | 74 altre recensioni | Aug 15, 2017 |
E' una corrispondenza tra un ebreo americano, Max, e il suo socio tedesco, che ha lasciato gli Stati Uniti ed è tornato in Germania, negli anni della presa del potere di Hitler.
L'amicizia si deteriora allorchè Martin (il tedesco) diventa un nazista e difende la persecuzione antiebraica di Hitler. E' interessante la lettera del 18 agosto 1933, in cui Martin usa le parole "azione", "energia", in contrapposizione al vuoto parlare di chi si proclama liberale. Ma sarà proprio con le parole delle ultime lettere dell'ebreo Max che si attuerà la punizione di Martin, per questa amicizia tradita, che sarà resa evidente dalla burocratica etichetta "Destinatario sconosciuto"½
 
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ren47 | 74 altre recensioni | Feb 22, 2015 |
Un libricino, appena 93 pagine, con una storia importante alle spalle e da raccontare.

Nel 1938 (!) la rivista «Story» di New York pubblica Destinatario sconosciuto, breve romanzo epistolare sui generis (venti lettere più o meno lunghe) firmato da un certo Kressmann Taylor. Nome d’arte in realtà. Un po' come George Sand. Ad adottarlo è la trentacinquenne Kathrine Kressmann.

Pubblicato nel 1939 come libro vero e proprio, vende in America cinquantamila copie. Da tutta l'Europa continentale, dove ne viene immediatamente vietata la circolazione, viene ignorato per sessant'anni: solo nel 1999, tre anni dopo la morte dell'autrice, viene tradotto in francese e diventa un best-seller.

Destinatario sconosciuto, fenomenologia di una vendetta realizzata per via epistolare, è costituito dalle lettere che due amici e soci in affari – Max, ebreo americano e Martin, tedesco – si spediscono in un arco di tempo che va dal 12 novembre 1932 al 3 marzo 1934. Sposato e con vari figli, Martin - dopo essersi arricchito a San Francisco e aver avuto una relazione extraconiugale con la sorella minore di Max, Griselle - torna a Monaco. Max, scapolo malinconico, vive a San Francisco in un costante stato di preoccupazione per Griselle che fa l'attrice e si trova in Europa.

Il rapporto epistolare fra Max e Martin – che si scrivono pagine, in sintonia con gli opposti caratteri, piene di sincerità, affetto, fiducia, stima – entra in una crisi irreversibile dopo la dodicesima lettera. Il «vecchio Max», contemplativo e apparentemente indifeso, si vendica del "suo caro Martin" condannandolo - come se eseguisse una sentenza del Dio di Mosè - a una morte certa, senza appello, senza vie di fuga.
 
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pecs | 74 altre recensioni | Jul 24, 2008 |
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