Hamid Skif (1951–2011)

Sono alle prime pagine di lettura.
Zerbrero, un pagliaccio arabo, da tutti conosciuto come il "figlio dello svitato", corpo magrolino e naso adunco, innamoratissimo di Selma, principessa del deserto di mezzo, pur di compiacerle si presta a procacciarle sposi, uno all'anno e per questa sua missione gira per il paese, accompagnato da Charlot, un anziano pony argentino che per reggere la fatica del viaggio ha bisogno di spararsi nelle orecchie, aiutato da un walkman, le musiche dei suoi bei tempi andati.Surreale al punto giusto, onirico, dal sapore della favola, condito con un pizzico di storia e politica. Sono al secondo libro di Hamid Skif (il primo che ho letto è stato "la paura") e non mi fermerò qui. Cercherò anche altro di questo autore che sicuramente meriterebbe maggiori riconoscimenti.… (altro)