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Opere di Giovanni Sedita

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Giovanni Sedita affronta sulla base di una corposa documentazione il tema del finanziamento della cultura nel ventennio e dal suo lavoro emerge una realtà completamente diversa da quella attesa. Nell’opinione comune il Ministero di cultura popolare guidato da Ciano, Alfano e poi da Pavolini è quello delle censure preventive, del divieto di stampa; esisteva, invece, un sistema molto più articolato di finanziamento della cultura che veniva realizzato attraverso forme di sostegno pubbliche agli autori, agli artisti, alla carta stampata, al teatro ed al cinema. Tutti anti fascisti dopo il 43, moltissimi intellettuali scrivevano al Ministero o, chi poteva, direttamente al duce, per mendicare assegni, chiedendo assistenza. E il finanziamento arrivava, sotto forma di assegno mensile o di intervento straordinario, ma arrivava. Il fatto principale è che tutto il sistema era basato su una forma assoluta di discrezionalità, il contributo non arrivava sulla base di una legge, ma unicamente in funzione del gradimento del Ministero o dell’alta dirigenza del partito. Ma ad essere finanziati non erano solo gli intellettuali vicini al regime, perché come diceva Mussolini, non esisteva una cultura fascista, ma era necessario avviare un processo che azzerasse quella dell’antifascismo. Sedita dà alle stampe un ottimo libro, molto ben documentato, che getta una luce su un periodo storico in cui la storiografia del vincitore ha lasciato solo ombre.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | Jan 12, 2016 |

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