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Joe SaccoRecensioni

Autore di Palestine

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Recensioni

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La Palestina di Joe Sacco è un’icona della rappresentazione comune sulla questione in Medio Oriente; da un lato i cattivi, gli ebrei, dall’altro i buoni, i palestinesi. Il reportage di Joe Sacco ha un’impostazione chiaramente giornalistica, fatta di inchiesta, di interviste sul posto, per documentare i suprusi e le violenze dell’esercito israeliano; il reporter statunitense si muove con il taccuino in mano, registra, le fonti del suo inconfondibile disegno sono chiaramente le fotografie. Ma la vera questione è che successo avrebbe avuto il lavoro di Sacco se fosse partito da Israele, dalle paure degli ebrei, dalle violenze subite nel corso dei secoli e dal sentirsi circondati da nazioni ostili? Sarebbe stato etichettato come un lavoro commissionato dalle lobbies sionistiche, al servizio dei potenti, non sarebbe stato intervistato, non avrebbe venduto. Per carità Palestina è ai limiti del capolavoro, nei dodici capitoli di questo libro la questione palestinese, da un solo lato, viene declinata in maniera esemplare. E si deve prendere atto che Sacco, in particolare nell’ultimo capitolo, nei pochi giorni a Tel Aviv ha avuto dei dubbi; ma come dice lui stesso con altri occhi ha provato a calare dei dubbi rispetto alle certezze non sue, ma di una cultura massificata. Palestina rimane, comunque, un libro fondamentale sia per il fumetto che per un’analisi della questione medio orientale.

Recensione del 12 febbraio 2008
Palestina è un reportage giornalistico scritto sotto forma di fumetto. E’ il lungo viaggio di Joe Sacco nella Palestina e tra la sua gente, i palestinesi; condannati dalla storia all’esilio nella loro terra. Contro Israle, popolo dannato, che conquistato, a caro prezzo, un angolo di Paradiso crea intorno l’inferno. La delicatezza della storia della Palestina e di Israele è indefinita. Due popoli, due religioni per una sola terra. Da sempre contro. Ed i due mondi, le due culture, quella occidentale e quella islamica si scontrano per quella striscia di terra in una battaglia non solo ideologica. In mezzo c’è la gente, in primis, i palestinesi, condannati ad un modo di vivere indegno di questo secolo. Il fumetto è fatto bene, il tratto pesante, le orme, le prospettive grosse rappresentano bene la complessità del racconto. Visto dalla parte della gente si compone di tanti racconti di storia vissuta, intersecando i fatti con uno stile narrativo sicuramente innovativo. Non è un fumetto da approccio. Anzi. Richiede tempo ed attenzione.

Recensione del 29 luglio 2011
Probabilmente è la terza volta che rileggo Palestina, la principale graphic novel di Sacco; e man mano che rileggo questo fumetto lo apprezzo sempre di più. La netta prevalenza del testo rispetto al disegno, lo rende un libro impegnativo; d’altronde lo stesso autore ha chioma, nel sottotitolo, reportage a fumetti. Non è una storia, non è un racconto, ma sono tante storie e tanti racconti che si intrecciano per fornire uno spaccato, drammatico, della realtà quotidiana palestinese. È sicuramente molto particolare il modo con cui Sacco propone tutto il racconto in prima persona, senza alcuna mediazione; fatti, storie e persone viste e raccontate; non c’è lacuna mediazione. L’uso dei grigi nei disegni rende ancora più forte la storia, non ci sono pennellate, il tratto è di grana spessa. Ed in primo piano, in primissimo piano, la tragedia del popolo palestinese, costretto da quello ebraico, a subire un torto equivalente. Nel cupo silenzio dell’indifferenza mondiale.
 
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grandeghi | 1 altra recensione | May 8, 2018 |