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Alla storia degli ebrei a Castel Goffredo - località situata nella parte nord-occidentale dell'attuale provincia di Mantova, vicino al confine con quella di Brescia - non era ancora stato dedicato uno studio specifico basato sulle fonti documentali, benché si trattasse del decimo insediamento ebraico documentato nel mantovano fra i secoli XIV e XV. La presenza di un nucleo ebraico in questa località, infatti, è attestata a partire dal 1468. Grazie ad uno studio accurato della documentazione archivistica condotto da Giuseppina Panato, il presente volume viene a colmare una lacuna nella storia degli ebrei nella pianura padana e nel mantovano in particolare. Il banco di prestito fu gestito per tre secoli da alcuni membri delle famiglie Norsa e Finzi, provenienti da Mantova e Ferrara, e da altri ashkenaziti fra cui i Basilea e i da Praga. I Gonzaga, signori di Castel Goffredo, concessero agli ebrei residenti a "Castel Giuffrè" condizioni particolarmente favorevoli per l'esercizio del prestito, la gestione di altre attività commerciali e l'appalto del dazio di alcuni beni, assieme ad una piena libertà di praticare la loro religione e di vivere secondo le loro tradizioni. Richiesto inizialmente dalla comunità locale con supplica al principe, il banco ebraico fu in seguito alternativamente osteggiato da uomini d'affari del luogo, che ne temevano la concorrenza, e difeso dall'autorità civica per il ruolo indispensabile che svolgeva a favore delle fasce più povere della popolazione. Quando nel secondo Cinquecento a Castel Goffredo sorse anche un Monte di pietà - a cui pure è dedicato un ampio studio -, il banco degli ebrei convisse con esso per quasi un secolo e mezzo senza particolari conflitti, data la loro natura insieme diversa e complementare. La comunità ebraica di Castel Goffredo costituì per circa trecento anni un'importante componente del sistema creditizio locale, sovvenendo anche alle necessità del Comune e mantenendo vivi i rapporti economici con Mantova e le realtà circostanti. Nel volume alcuni studi preliminari affrontano questioni riguardanti la metodologia per la ricostruzione storica della presenza ebraica in Italia (Ariel Toaff), la distribuzione degli insediamenti in area padana e mantovana (Alessandra Veronese) e la realtà e l'ideologia che stanno alla base del sorgere dei Monti di pietà nel mantovano (Daniele Montanari). Il volume si segnala per l'abbondante presentazione di fonti inedite, relative sia agli ebrei sia al Monte di pietà, pubblicate nelle appendici documentarie. Un'altra appendice è dedicata alle miniature presenti negli esemplari di Brescia e di Leida della Bibbia ebraica stampata a Brescia da Gershom Soncino nel 1494, la prima edizione tascabile e quella di cui si servì Lutero per la sua traduzione della Bibbia in tedesco. In essa Mauro Perani mostra la continuità fra manoscritto e prime edizioni a stampa, quale emerge da questo raro incunabolo, stampato in una città poco distante da Castel Goffredo. Le miniature, eseguite da decoratori cristiani alla fine del Quattrocento, sono riccamente illustrate da sedici tavole a colori. Di lui la Giuntina ha pubblicato anche Nahmanide esegeta e cabbalista, Vita religiosa ebraica a Bologna nel '500 , La cultura ebraica a Bologna tra medioevo e rinascimento , Personaggi biblici nell'esegesi ebraica . (fonte: retro di copertina)… (altro)
 
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MemorialeSardoShoah | Nov 9, 2022 |

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