Chiara Moscardelli

Un giallo tinto di rosa o un rosa tinto di giallo?

Ammetto che il titolo ha fatto molto nel far sì che il libro attirasse la mia attenzione. Pensavo fosse invenzione invece Strangolagalli esiste davvero, ed è un piccolo Comune di quasi 2500 anime in provincia di Frosinone, la cui origine del nome è un po’ controversa e tinta di leggenda. Comunque mi sono guardata un po’ di foto e poi ho letto il libro, immaginandomi i personaggi in quel caratteristico paesino.
Ci sono tutti gli ingredienti per un giallo tinto di rosa o, volendo, un rosa tinto di giallo.
Protagonista è Teresa, quarantenne un po’ strampalata, che si veste in modo equivoco inseguendo i propri sogni e il proprio riscatto, soprattutto agli occhi del padre, grande psichiatra in materia criminale che però della figlia non ha capito nulla, soprattutto della sua anima bambina e delle sue ferite che ancora sanguinano e condizionano certe sue scelte e certi comportamenti. Poi ci sono l’amica del cuore di una vita nonostante la lontananza, l’amica pettegola che sa tutto di tutti, il paesino intero che fa da contorno, il commissario bonario e paziente, e le vittime dei casi che Teresa risolverà con astuzia e intelligenza, alla faccia del padre! Come in ogni rosa che si rispetti c’è poi il machosuperfigo che manda in estasi tutte le fanciulle… e non solo: c’è anche il supermachosuperfighissimo! … che se la tira in modo insopportabile!
Insomma: una lettura leggera leggera, veloce, simpatica, da ombrellone, ma va benissimo anche senza mare e spiaggia, quando sei costretta a restare a casa e hai assolutamente bisogno di rilassarti un po’, di sorridere, di svuotare la mente, e nello stesso tempo speri di concludere il libro senza rimpiangere il tempo che gli hai dedicato.
Fa parte di una trilogia della quale è uscito da poco il secondo volume, che mi sto procurando per la prossima volta che (non) andrò in spiaggia!… (altro)