Jorge MolistRecensioni

E' difficile recensire il nulla o quasi. Uno strano cocktail di Cuore del De Amicis con incorporati Franti e moniti moraleggianti destinati a semianalfabeti, di Barbara Cartland con colpi di fulmine tanto casti quanto superficialmente affrontati, di Salgari senza avventure, senza giungla, senza paradisi tropicali, senza animali esotici, ma con la stessa sfortuna che perseguita i protagonisti pur se spinti nelle proprie azioni da buoni propositi alla "Conte Di Montecristo di Dumas, cioè propositi del protagonista di premiare i buoni e di vendicarsi dei cattivi. Là il terribile Van Guld, qui l'inquisitore. La fine del libro resta però inspiegabilmente aperta, sul tipo de "Il Re Del Mare" che sì affonda ma che poi si arena su un banco di sabbia sottraendo Sandokan e compagni all'annegamento per renderli disponibili per una successiva avventura. Forse l'A. ci vuol dire che a "Promettimi Che Sarai Libero" ci sarà un seguito. Per quanto mi riguarda mi guarderò ben bene dall'acquistarlo.½

Insomma, romanzo dall'andamento discontinuo... La protagonista è sull'antipatico, altri personaggi sembrano solo abbozzati. Comunque un messaggio su cui la storia insiste è il maggior valore dell'esperienza 'viaggio' (avventura/gioco) in sé, rispetto a quello della meta/ricompensa.