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Comprende il nome: Simon Levis Sullam

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“Ecco il libro che mancava e che gli insegnanti dovrebbero portare in classe” Furio Colombo La sera del 5 dicembre 1943, il giovane pianista Arturo Benedetti Michelangeli suona al Teatro La Fenice di Venezia. ... (fonte: Google Books)
 
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MemorialeSardoShoah | 1 altra recensione | Apr 26, 2020 |
Un libro duro, ma assolutamente necessario. Affronta con molta lucidità un buco nero nella storia e nella coscienza del nostro paese, una questione dolorosa, ma di fatto rimossa per ignoranza, superficialità e/o malafede: la complicità e attiva partecipazione di molti italiani negli anni ’43-45 nell’avviare gli ebrei verso lo sterminio. Si è trattato in parte di persone ideologicamente impregnate di dottrine razziste, in parte di funzionari statali di vari livelli e mansioni, esecutori più o meno convinti degli ordini ricevuti, in parte di comuni cittadini mossi da desiderio di guadagno, di vendetta o da altre recriminazioni. Accanto a molti che si sono adoperati disinteressatamente e correndo grandissimi rischi per aiutare amici e concittadini ebrei braccati dai tedeschi e dai repubblichini, altri hanno percorso un’altra strada. Come sempre, c’è chi sta da una parte, chi dall’altra e chi fa finta di non vedere. Ciò che non è giusto è che finiscano tutti sullo stesso piano e che i comportamenti eroici di alcuni (molti) facciano dimenticare quelli di chi non si è fermato di fronte a nulla, vecchi e bambini compresi, e che in nome dell’ ‘italiani brava gente’ passino sotto silenzio gli atti e i nomi dei carnefici. Questo libro fa molto per ristabilire la verità e per minare la vulgata ‘buonista’. E’ un invito a riflettere su un periodo buio, a non edulcorare i fatti con una narrazione di comodo, ad avviare finalmente un esame serio su ciò che stato a partire dalle leggi razziali del ’38, provvedimenti di cui molti ragazzi di oggi ignorano perfino l’esistenza. Purtroppo ciò cha altri hanno fatto, con una reale autocritica storica, in Italia non è stato fatto. Ci si è di fatto autoassolti, dimenticando e cancellando le proprie responsabilità. C’è anche chi si è ammantato di meriti antifascisti per meglio accreditare il proprio trasformismo. Ma questo non fa bene a nessuno perché dalle responsabilità della Storia non si può fuggire.… (altro)
 
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Marghe48 | 1 altra recensione | Oct 20, 2017 |

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