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Opere di Gad Lerner

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Informazioni generali

Data di nascita
1954-12-07
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Luogo di nascita
Beirut, Lebanon

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Recensioni

Gilgul, nella Qabbalah ebraica, è il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo è dovuta a circostanze ingiuste o dolorose.(fonte: Google Books)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 3 altre recensioni | May 26, 2020 |
(Come inizia:) " 'Pronto...le interesserebbe avere un'intervista con il vero Lerner?' Era il 1995. Avevo da poco compiuto quarant'anni quando una famosa scrittrice mi conficcò degli aghi nella pancia raccontando di aver ricevuto una simile telefonata da mio padre Moshé. Il vero Lerner, le aveva detto, come a metterla in guardia da quel profittatore di cuo figlio che..."
 
Segnalato
circa2000 | 3 altre recensioni | Oct 6, 2013 |
 
Segnalato
fortunae | Mar 17, 2010 |
La lettura di "Scintille. Una storia di anime vagabonde" di Gad Lerner, si addensa via via che si prosegue nelle pagine, fino all'epilogo finale "non cercato", finale che in realtà non finisce nulla, non credo sia garantito neppure il termine di questa ricerca, al di là della pura ricostruzione dei fatti, chi può mai dire.
Ricongiungersi al proprio passato, in senso ampio, il passato cioè della propria famiglia, presa in mezzo nel turbine orrorifico delle sorti ebraiche nel 900, con destini diversi: alcuni salvi, alcuni annientati. Alcuni quasi inconsapevoli, se non ora allora, di ciò che stava avvenendo, oppure consapevoli ma in qualche modo lontani, per fortuna forse più che per scelta, dalla tragedia.
Ho letto le ultime 100 pagine in un crescendo di interesse e di coinvolgimento, portata in medias res dalla descrizione dell'itinerario interiore, ancor prima che di quello reale, che pure sta alla base e si profila con dettagli che si imprimono dentro, che si vanno ad aggiungere a tutto ciò che già sappiamo, che già abbiamo letto - della Shoà.
Certo, forse uno dei motivi sta, per noi e ora, leggere del lato meno visibile e raccontato di un personaggio pubblico, che in quanto tale si offre all'attenzione altrui ancorchè dando conto per mestiere di altro, non di sè stesso. Muove qualcosa dentro di noi sapere, retrospettivamente, del travaglio personale affrontato in contemporanea al lavoro sotto gli occhi di tutti, e finora, se non celato almeno non così compiutamente esposto.

In me personalmente risuona, questa storia di famiglia, non per avere io qualcosa in comune, ma, a parte l'interesse e la passione, anche affettuosa, anche culturale, anche spirituale, per l'ebraismo in tutto ciò che significa e di cui è portatore, per il tormento famigliare di padre e figlio, per ciò che di incompleto, non chiarito, irrisolto e irrisolvibile appare, e l'autore ci mostra a volte impietosamente, con coraggio: e infatti la premessa che dà conto di come si debba intendere - di come lui l'ha inteso - il comandamento che dice "Onora il padre e la madre" testimonia degli interrogativi che si è posto: non un onore generico, ma un "dare peso, importanza" che porta al rispetto, dopo la conoscenza di ciò che è stato, senza cancellare peraltro gli spigoli, le incomprensioni - anzi, "l'incomprensione": è il riconoscimento dell'esistenza, e della verità che contiene.
Non si tutto si riesce e si può fare luce. Ma c'è tanto, in questo libro, che è il tentativo di ritrovare le "anime vagabonde" per non avere ancora avuto pace, nella tormenta che le ha investite.
Non riesco a dare una valutazione più oggettiva, e questo porta il segno di un riconoscimento dell'anima.
… (altro)
 
Segnalato
bobbie11 | 3 altre recensioni | Jan 6, 2010 |

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