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Recensioni

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Marvin Minsky aveva avuto un'ottima idea per divulgare le proprie idee sull'intelligenza artificiale: mettersi insieme a uno scrittore di fantascienza per scrivere un libro di SF Hard. Il risultato? Non ha retto alla prova del tempo. Il libro parte con un assalto al maggior centro statunitense (privato: questo in effetti l'hanno azzeccato...) sull'intelligenza artificiale, con la razzia di tutto il materiale e l'uccisione dei ricercatori: solo il giovane leader rimane agonizzante e con il cervello severamente danneggiato, e i militari USA che hanno preso in carico la faccenda di sicurezza nazionale acconsentono a un'operazione mai tentata di ricostruzione della "società della mente" del protagonista (il termine è minskyano).
Il guaio è che a venticinque anni dalla sua pubblicazione (e poco più di un lustro prima della data in cui la storia ha inizio) il testo è terribilmente invecchiato. Lasciamo perdere l'intelligenza artificiale, o la Machine Intelligence come viene chiamata nel libro, e guardiamo la pratica Alcune predizioni si sono avverate, come l'uso delle staminali e soprattutto l'ubiquità dei telefonini (ma senza connessione dati...), ma per esempio la quantità di memoria nei dispositivi è enormemente sottostimata: 1000 MB ("giga" e "tera" non pervenuti) è considerato tantissimo. Non parliamo poi dei pipponi di Minsky; ma anche la parte più romanzata di Harrison ha enormi buchi nella trama e non funziona affatto. In pratica, se non l'avete mai letto continuate così.
 
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.mau. | 11 altre recensioni | Aug 8, 2017 |
In un terribile futuro distopico una New York sovrappopolata, afosa, sudicia e in totale declino vede la storia di un poliziotto che decide di indagare seriamente su di un delitto altrimenti destinato al dimenticatoio. Scoprirà, infine, una verità drammatica.
Quello che caratterizza questo libro non è tanto la trama quanto la descrizione vivida e angosciosa di questo orribile futuro, le folle affamate e sudate, la mancanza di spazio, la sete cronica per mancanza di acqua, il caldo opprimente, la fame... Un'opera mirabile di immaginazione che fa da sfondo però ad una storia piuttosto insulsa che, francamente, lascia piuttosto freddini durante la lettura ed anzi, a tratti, è pure noiosa.½
 
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senio | 47 altre recensioni | Apr 21, 2013 |
Che succederebbe se uno scienziato un po' schivo e riservato scoprisse qualcosa di rivoluzionario per l'umanità? In un mondo dominato dalle guerre, dai sospetti, dalle spie e dagli interessi strategici riuscirebbe costui a mantenere il controllo delle sue ricerche, considerando anche che è un ricercatore ebreo emigrato negli Usa ?
Harryson si chiede tutto questo con l'originale trovata di spostare il focus ambientale in Danimarca, ma i guai non lasceranno in pace il mite scienziato neppure nel remoto paese scandinavo. Ma la posta in gioco è troppo grande.
Romanzo carino, un po' ingenuo e datato ma godibile.½
 
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senio | 1 altra recensione | Apr 21, 2013 |
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