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Emilio Fietta

Autore di Origini della Repubblica

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Origini della Repubblica (1983) — Autore — 9 copie

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Gli italiani delle varie regioni si incontrarono per la prima volta dall'unità nazionale nelle trincee della guerra 1915-18:fu lì,si disse,mentre richiavano la morte,che impararono a conoscersi e a confrontare le loro condizioni di vita.Ne scaturì un possente movimento di riscatto sociale e di lotte per il lavoro,che culminò nel 1919-20 con l'occupazione delle terre e delle fabbriche.Come fù possibile che il fascismo,armato dal padronato,riuscisse a spezzare un movimento di masse così vasto da aver conquistato la maggioranza di sinistra in ben 2162 Comuni nelle elezioni amministrative del 1920?La risposta è duplice.Ci fu intanto una debolezza politica : solo una minoranza seppe infatti intuire la gravità del pericolo,ma non riuscì a organizzare un'efficace risposta popolare alla violenza fascista.Ma ci fu anche una debolezza culturale ,che qui viene messa in luce.
L'occasione si presentò con la seconda guerra mondiale e soprattutto con l'armistizio dell'8 settembre,che lasciò il nostro Paese disarmato in balia della Wehrmacht.Subito sorseo le prime formazioni di quel movimento che sarebbe divenuto,con il passare dei mesi,una grande armata popolare guidata daL Comitato di Liberazione nazionale.
Fu un nuovo grande incontro di italiani, nel sacrificio e nella lotta:incontro ,questa volta,di classi sociali. Nelle formazioni partigiane combattevano fianco a fianco l'operaio,lo studente,il montanaro,la donna,il contadino,tutti con un grande desiderio di pace,di una vita più garantita,più giusta,imparando a conoscersi in modo nuovo nella democrazia dei rapporti.
Dopo la liberazione si affacciano la pienamente alla vita sociale uomini e donne,col voto finalmente universale,con il referendum che respimge la monarchia,con una nuova Costituzione che elegge a massimo valore il >,con la partecipazione sempre più matura e unitaria a lotte per la trasformazione di un Paese in riutardo nell'economia ,nelle strutture,nella cultura,nel costume.
Ma se la nostra giovane Repubblica è fondata sul lavoro,ne discendono importanti conseguenze:alcune acquisite,altre ancora così lontane dall' essere accettate e soddisfatte,che mai avrebbero potuto sospettarlo i combattenti per l alibertà allorchè non esitavano a esporere le loro vite per un'Italia nuova.
… (altro)
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Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 1 altra recensione | Mar 11, 2016 |

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