Roberto. Coaloa

Un saggio storico è un lavoro scientifico che necessita di un linguaggio specifico suo proprio che bisogna conoscere e che costringe ad una lettura spesso interrotta dalle note e dai rimandi bibliografici che il lettore/studioso può eventualmente consultare a sua volta.
Perciò, se il saggista è così bravo da riuscire anche a fare buona letteratura è ‘un di più’ che accettiamo e apprezziamo ma che non è indispensabile per la riuscita del lavoro.
Questo per dire che se questo libro è scritto male dal punto di vista letterario (e per me lo è), non è ragione sufficiente per giustificare il giudizio negativo che invece darò.
Breve storia della marina da guerra degli Asburgo 1866-1918 (il titolo Mediterraneo imperiale mi sembra un po’ troppo pretenzioso) è un insieme di aneddoti, alcuni interessanti senza dubbio, ma sempre aneddoti, spesso slegati fra loro e comunque non sufficientemente approfonditi (anche all’interno di quella che si vuole definire “breve storia”) .
Inoltre, non si riesce a comprendere, a mio avviso, quello che forse doveva essere lo scopo di questo saggio: la marina da guerra asburgica ha avuto una reale importanza storica?
La lettura di questo libro non lo chiarisce anche se ne usciamo con l’impressione che abbia avuto importanza pari a quasi zero, visto che molto di quello che viene raccontato riguarda la marina civile più che quella militare.
Infatti, il capitolo sicuramente più interessante, quello che narra la spedizione polare del Tegetthoff, riguarda più le spedizioni scientifiche che la marina militare
Se prima di leggere questo libro non sapevamo dell’esistenza di una marina da guerra asburgica, alla fine del libro non ne sappiamo molto di più.… (altro)