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Recensioni

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Questo secondo e ultimo volume affronta (ed è un "taglio" assolutamente nuovo) la percezione dell'Olocausto: narra in qualche modo la Storia dopo la Storia. Come scrivono i curatori nell'introduzione "la percezione e la stessa conoscenza dell'insieme di eventi che va sotto il nome di Shoah sono "come tutti gli eventi storici, ma qui con una portata e con conseguenze eccezionali" il frutto di un insieme articolato e molteplice di rappresentazioni che hanno conosciuto una complessa evoluzione, legata alle trasformazioni della memoria, dei quadri culturali e politici di riferimento, delle espressioni artistiche, dei mezzi di comunicazione. Per lungo tempo, negli anni Quaranta e Cinquanta, l'Olocausto scomparve dalla scena e dal dibattito pubblico internazionali e per molti versi anche dall'attenzione degli storici, e fu percepito come un episodio della Seconda guerra mondiale, o comunque come una aberrazione della storia: il tragico ma circoscritto risultato di un'eclissi della ragione. Fu a partire dagli anni Sessanta che la riflessione storiografica e filosofica iniziò ad interrogarsi e a ripensare le reali dimensioni, le origini, i significati e le conseguenze di quegli eventi, grazie al contributo di storici come Raul Hilberg e George Mosse (già preceduti dalle ricerche pionieristiche di Lèon Poliakov e Gerhard Reitlinger) e di filosofi come Hannah Arendt e Theodor W. Adorno.
 
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BiblioLorenzoLodi | Mar 27, 2021 |
 
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MemorialeSardoShoah | May 30, 2020 |
 
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MemorialeSardoShoah | May 30, 2020 |
 
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MemorialeSardoShoah | May 30, 2020 |
 
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MemorialeSardoShoah | May 30, 2020 |
 
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MemorialeSardoShoah | May 30, 2020 |
Nel corso della storia d'Italia il confine orientale ha sempre costituito una zona di frizione e scontro: prima luogo simbolico dove doveva compiersi l'azione risorgimentale con il raggiungimento della piena unificazione del territorio nazionale e l'affermarsi dell'Italia come grande potenza, poi confine fra mondi e ideologie negli anni della guerra fredda. A partire dalla disastrosa guerra del 1866, che nonostante le sconfitte portò il Veneto al neonato Regno d'Italia, per arrivare alla situazione attuale, l'autrice ricostruisce con puntualità la storia di questo confine contestato e conteso: lo sviluppo dell'irredentismo, l'intervento nella Grande Guerra, la sistemazione postbellica del territorio sulle ceneri dell'impero austro-ungarico (con la clamorosa protesta dell'occupazione di Fiume), l'aggressiva politica fascista, la durissima e violenta contesa con la Jugoslavia, la spartizione del territorio nel dopoguerra sancita dal trattato di pace del febbraio 1947, il ritorno di Trieste all'Italia nel 1954 dopo anni di governo alleato, da ultimo i lunghi decenni della guerra fredda. Centocinquant'anni di storia d'Italia visti dalla sua periferia più turbolenta.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 altra recensione | Aug 18, 2015 |
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