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Robert Bresson (1901–1999)

Autore di Note sul cinematografo

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Sull'Autore

Fonte dell'immagine: The Film Reference Library Toronto

Opere di Robert Bresson

Note sul cinematografo (1975) 436 copie
Au hasard Balthazar (1966) — Director, screenwriter — 49 copie
DIARIO DI UN LADRO (1959) — Regista — 43 copie
UN CONDANNATO A MORTE E' FUGGITO (1956) — Regista — 42 copie
Mouchette [1967 film] (1967) 23 copie
L'ARGENT (1983) — Regista — 22 copie
PERFIDIA (1945) 16 copie
Lancelot du Lac [1974 film] (1974) — Regista — 10 copie
The Devil, Probably [1977 film] (1977) — Regista — 9 copie
A Gentle Women [1969 film] (1995) — Regista — 6 copie
The Politics of Authors (2003) 4 copie

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Informazioni generali

Data di nascita
1901-09-25
Data di morte
1999-12-18
Sesso
male
Nazionalità
France
Attività lavorative
film director

Utenti

Recensioni

E' la storia vera (il tenente André Devigny la pubblicò nel 1954 sul "Figaro Litéraire") della fuga di un partigiano dalle prigioni naziste. Devigny scappa una prima volta, lo riprendono e lo rinchiudono nel forte di Montluc. Qui apprende la sua condanna a morte. Con pazienza certosina prepara una nuova evasione che stavolta gli farà guadagnare la libertà. Una trama avventurosa diviene per Robert Bresson (nel suo momento più creativo) meditazione sulla vita, i rapporti umani, le aspirazioni dell'uomo. Nella descrizione minuta dei preparativi di fuga (una spilla serve come grimaldello per aprire le manette, il materasso intrecciato con il fil di ferro diventa una fune) c'è più tensione che in un giallo di Hitchcock (oltretutto ottenuta con un linguaggio che più spoglio, meno melodrammatico e "spettacolare" non potrebbe essere). È uno degli indiscussi capolavori di tutto il cinema.
(fonte: Mymovies)
… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 2 altre recensioni | Mar 28, 2020 |
In Francia, al tempo della dominazione nazista, durante la seconda guerra mondiale. Fontaine, un membro della resistenza francese condannato a morte, è condotto in una cella di 3x2 metri. Servendosi di quel poco che ha (un cucchiaio, un lapis, la coperta, il filo di ferro della rete del letto), organizza pazientemente la fuga, pur sapendo che l'attende il plotone d'esecuzione e che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo. Quando tutto è pronto, gli viene dato un compagno di cella. È Jost, un ragazzo vestito per metà da francese e per metà da tedesco: forse un partigiano, forse una spia. Ma a Fontaine non resta che fidarsi e realizzare la sua fuga notturna insieme a lui.… (altro)
 
Segnalato
MemorialSardoShoahDL | 2 altre recensioni | Jan 11, 2018 |

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