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Sto caricando le informazioni... The Sea Inside [2004 film] (2004)di Alejandro Amenábar
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Premi e riconoscimenti
Ramón Sampedro wants to end his life because a diving accident 28 years before that turned him into a quadriplegic. For most of those years he made the most of it: writing, developing a close relationships with his family, who all help to care for him. While grateful to his family and friends for their help, Ramón was always an active person. He has come to see his life as frustrating and pointless and wishes to die with what remains of his dignity. Gené is a friend who works with a "Right to Die" organization who introduces Ramón to Julia, a lawyer he hopes will help him persuade the courts to let him end his own life. As Ramón and Julia work together on his case, Ramón finds himself falling in love with his attorney, but Ramón remains convinced that the greatest gift to him would be an end to his life. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriNessun genere Sistema Decimale Melvil (DDC)791.43The arts Recreational and performing arts Public performances Film, Radio, and Television FilmClassificazione LCVotoMedia:
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Mar adentro
Sp. 2004
GENERE: Dramm. DURATA: 125′ VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3
REGIA: Alejandro Amenábar
ATTORI: Javier Bardem, Belén Rueda, Lola Dueñas, Mabel Rivera, Alberto Jiménez, Tamar Novas, Celso Bugallo, Clara Segura, Joan Dalmau
Storia vera. A Xuño (Coruna), Ramón Sampedro (1943-1998), meccanico di navi galiziano, vive da quasi trent'anni da tetraplegico, assistito dai familiari: può muovere soltanto la testa. Con il sostegno dell'associazione D.M.D. (Derecho a Morir Dignamente) inizia una lunga battaglia legale per ottenere il diritto a farla finita senza che nessuno (tra cui chi lo aiuterà a morire) possa essere incriminato. Due donne alleviano la solitudine del suo ultimo viaggio. La vita è un diritto o un dovere? E, come dice Ramón: “Chi sono io per giudicare chi vuol vivere?”. 4° lungometraggio, e il migliore, del giovane Amenábar, non è un film a tesi: si muove “al confine terribile lungo il quale si scontrano la dignità e la libertà dell'io e il potere e la potenza del noi” (R. Escobar), cioè delle istituzioni spirituali, religiose o politiche. Non a caso a Ramón si contrappone il caso dell'avvocato Julia (l'unico personaggio di pura invenzione) che sceglie di vivere, pur sapendo che la aspetta un'immobilità e un'impotenza ancora peggiori di quelle dell'uomo che ama. Scritto dal regista-produttore con Mateo Gil, il film lascia in secondo piano la componente sociale (e polemica) della storia per scavare nell'interiorità del protagonista, nell'ambiente familiare e nel paesaggio costiero della Galizia. Esemplare è il dialogo a distanza tra Ramón e il gesuita Francisco in carrozzella, degno di Buñuel. Amenábar talvolta abusa nell'enfasi delle musiche (da lui firmate) e nel lirismo hollywoodiano delle carrellate aeree. Gran Premio della Giuria a Venezia 2004 e Coppa Volpi a Bardem, Premio Unione Europea. Sampedro è autore del libro di poesie Lettere dall'inferno.