Theodore Sturgeon non è stato solo uno fra i più grandi autori dell'età dell'oro della fantascienza, ma anche uno dei più originali. In un genere che all'epoca era basato quasi esclusivamente su viaggi spaziali e nuovi mondi, lui scelse un approccio più intimista e direi quasi umanistico, in cui l'azione lascia il posto all'introspezione psicologica.
Cristalli sognanti - **** (4-6 luglio 2017)
Un romanzo breve nel tipico stile dell'autore, dove l'elemento fantastico (per quanto importante e presente fin da subito) è un modo per toccare temi di ben altra profondità quali l'accettazione del diverso o la definizione stessa di umanità. Ne esce fuori una storia avvincente, ma che saprà anche farci commuovere.
Notevole il lavoro che ha fatto sui protagonisti: in poco più di 100 pagine è riuscito a dare a tutti una personalità ben distinta e coerente, che mi ha reso facile immedesimarmi e lasciarmi coinvolgere dalla vicenda; indimenticabile soprattutto il personaggio di Zena, piccola grande donna. Ma è pur sempre un romanzo di fantascienza, quindi oltre a toccare le corde emotive deve stimolare la nostra immaginazione: anche sotto questo aspetto l'opera non delude, grazie alla trovata sottilmente affascinante della creazione intesa come sogno e come risultato delle pulsioni artistiche e intellettuali di una nuova specie.
Consigliato agli appassionati di fantascienza, ma anche a chi ama le belle storie con cui emozionarsi e lasciar vagare la fantasia. ( )