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Sto caricando le informazioni... La foresta dei Mitago (1988)di Robert Holdstock
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Molto bello. Un originale ed affascinante storia di foreste millenarie che nascondono miti e leggende, luoghi ai confini del tempo e dello spazio in cui si può attraversare la soglia fra due mondi ma sopratutto fra due tempi. In queste foreste "magiche" vivono o meglio appaiono figure misteriose, non del nostro mondo... sopravvissuti? dispersi? messaggeri? Miti ancestrali ed antiche leggende vivono ancora in questo mondi paralleli a cui si può accedere se dotati di particolare sensibilità e pazienza, ma in queste realtà alternative ci si può perdere e/o scontrarsi con gli aspetti + drammatici della storia e della coscienza umana. Le avventure in questi mondi paralleli possono essere tanto affascinati quanto pericolose. Una grande opera di letteratura fantastica, assolutamente consigliata.
A beautifully written and conceived novel that deals with the delights and dangers of myth-making... Some books are hard to put down. I found ''Mythago Wood'' hard to shake off. Although it takes its time getting started, and occasionally reminds us that it was expanded from a short story, this is a winning novel with a fine feeling for the interface between airy dreams and sweaty reality. Appartiene alle SerieRyhope Wood (1) Appartiene alle Collane EditorialiFantasy Masterworks (New design) Gallimard, Folio SF (185) È contenuto inÈ una versione ampliata diPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Deep within the wildwood lies a place of myth and mystery, from which few return, and none remain unchanged. Ryhope Wood may look like a three-mile-square fenced-in wood in rural Herefordshire on the outside, but inside, it is a primeval, intricate labyrinth of trees, impossibly huge, unforgettable . . . and stronger than time itself. Stephen Huxley has already lost his father to the mysteries of Ryhope Wood. On his return from the Second World War, he finds his brother, Christopher, is also in thrall to the mysterious wood, wherein lies a realm where mythic archetypes grow flesh and blood, where love and beauty haunt your dreams, and in promises of freedom lies the sanctuary of insanity . . . Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.914Literature English English fiction Modern Period 1901-1999 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Diciamo che La foresta dei Mitago ha due pecche: una fastidiosa, l'altra probabilmente contingente. La pecca fastidiosa è quella della protagonista femminile, Guiwenneth, che è così finta da non risultare credibile ed è lungi dal suscitare la simpatia del/della lettore/trice. Sono incerta sul fatto che dipenda dalla scarsa maestria di Holdstock nel tratteggiare un personaggio femminile o se fosse funzionale all'intera saga, ma comunque non mi è sembrata una scelta felice.
La pecca probabilmente contingente, invece, è quella dell'insufficiente focus sui Mitago, creature archetipiche create dalla mente umana e capaci di prendere forma fisica in alcuni boschi selvatici, come quello di Ryhope, dove è ambientato il romanzo. Holdstock spiega bene come si formano lungo tutto il corso del romanzo, ma allo stesso tempo i protagonisti hanno così poche interazioni con loro! Un po' perché Holdstock ha pensato di creare una barriera linguistica difficilmente sormontabile, un po' perché la narrazione finisce per focalizzarsi sulle difficoltà dei protagonisti.
Il che, per carità, non è un male in sé, ma sono frustrata dal fatto che Holdstock abbia avuto un'idea così interessante per poi lasciarla languire così: mi ha lasciato una maledetta curiosità di saperne di più sui Jaguth, tanto per dirne una! Il problema, però, potrebbe essere solo una SiPriLi: purtroppo non mi ricordo un tubo del secondo – sì, ho anche il secondo – per poter dire alcunché al riguardo. Vorrei rileggerlo: non appena mi ricorderò dove l'ho messo, provvederò...
Comunque, a parte queste piccole pecche, La foresta dei Mitago scorre che è una meraviglia: Holdstock è bravo a incuriosire il/la lettore/trice e a spingerl* avanti verso la conclusione della caccia. E a proposito di conclusioni... Il finale è abbastanza “oscuro”: nel senso che è compiuto, ma immagino che ne risentiremo parlare nei libri successivi della serie. Mannaggia a te, Holdstock, e mannaggia alla Mondadori... ( )