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Nikolajewka c'ero anch'io (1972)

di Giulio Bedeschi

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Questo libro è forse unico nel suo genere. È un contributo eccezionale alla storia di un evento fuori del comune. Oltre duecento alpini italiani, a trent’anni dalla ritirata di Russia dell’inverno 1942-’43, con un fervore d’animi ineguagliabile e un lavoro durato anni, hanno ricostruito i frammenti della loro esperienza di guerra, fino a comporre un mosaico di vite vissute: un mosaico essenziale, senza fronzoli e orpelli, che può trovare indifferentemente collocazione in una chiesa come elemento votivo, in una biblioteca e in un museo come documento culturale e storico. D’ora in poi, né storici né psicologi potranno ignorarlo; e neppure chi voglia indagare e costruire sui dati dello spirito collettivo dei popoli.
Non si conoscono precedenti — nelle varie letterature — di un analogo tanto massiccio e prorompente atto di pietà e di civiltà, nato da una volontà di testimonianza, da una consapevolezza singola di offrire contributo di memoria ad un evento straordinario nella storia degli uomini. Né dall’antichità, né dalla ritirata di Russia delle truppe di Napoleone è sorto un simile incontenibile genuino coro di voci a fissare per i posteri, quasi penna per penna in un’ala abbattuta, i dettagli di una tragedia.
Ciò che colpisce, in una rievocazione che potrebbe essere da miles gloriosus, è invece la dignità e il consapevole riserbo, la totale assenza di vanità: quelli raccolti in questo volume sono contributi di uomini che non mirano alla glorificazione, ma che soffrono come allora; e se ne percepisce l’ansimare e il rantolo, mentre rivivono riga per riga la loro vicenda, dalla quale non possono, né vogliono distaccarsi: sanno infatti che da quella nasce un grande insegnamento, che, tra vita e morte, ha in quei giorni superato la cronaca di quella storia militare per diventare termine di paragone e passo obbligato nella costruzione della storia civile. ( )
  BiblioLorenzoLodi | Mar 19, 2012 |
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Incipit
Io ero radiotelegrafista al Comando dell'8° Reggimento Alpini col colonnello Cimolino.
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