Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... Un bastimento carico di riso (2004)di Alicia Giménez Bartlett
Nessuno Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro.
El cadáver de un mendigo es hallado una mañana en el banco de un parque. En apariencia, uno más de los crímenes cometidos por las bandas de cabezas rapadas. Pero ni Petra Delicado ni su ayudante Fermín Garzón se conforman con esta versión de los hechos, y empiezan a tirar de los hilos de una sorprendente trama con implicaciones imprevisibles. Partiendo de los que viven al margen de la sociedad —soñando tan sólo en ilusorios barcos cargados de arroz— y apuntando a insospechadas instancias sociales, Giménez Bartlett nos vuelve a sumergir en un caso trepidante, a cuya resolución no es ajena ni la agitada vida sentimental de Petra ni las contradicciones familiares de Garzón. Appartiene alle SeriePetra Delicado (6)
Kriminalroman. En hjemløs findes myrdet på en parkbænk i Barcelona. Ved første øjekast peger alt på, at forbrydelsen er begået af en bande skinheads, men inspektør Petra Delicado har en anden teori. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)863.7Literature Spanish and Portuguese Spanish fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
Qui due filoni vengono ad arricchire la trama: la scoperta del mondo dei senza casa (e di tutto quanto ruota loro attorno) e l’approfondire la conoscenza della protagonista, un nome che è un ossimoro, e non soltanto il nome.
Seguiamo l’indagine nel suo dipanarsi tra servizi di assistenza comunali, luoghi desolati dove si rifugiano i barboni, mense assistenziali e fondazioni benefiche. Soprattutto seguiamo la protagonista nel suo tenere assieme la voglia di capire e di scoprire quello che è realmente accaduto al vecchio che le è parso “un re Lear abbattuto dalla folgore” e il suo intimo disagio, il terrore vero che le incute scoprire che c’è, a un passo da noi, un mondo di freddo e solitudine e desolazione, un vuoto di tutto che tuttavia non le pare estraneo, ma presente in fondo a ognuno, come un baratro in cui un nulla può precipitarci.
In parallelo Petra ci racconta il suo eterno affettuosissimo battibecco con Garzòn, qui reso più complesso da due situazioni potenzialmente esplosive: una relazione amorosa di lei, destinata a finir male come le altre che l’hanno preceduta, e il dramma personale del vice-ispettore: ha accettato il telefonino, il computer e la parità delle donne, ma non pare capace di reggere alla scoperta che il figlio è omosessuale.
Tutto questo sul filo di una voce narrante che si può solo amare o detestare, nella sua disarmante sincerità, nel coraggio della chiarezza con gli altri e con se stessa, nello scetticismo che nasce dalla delusione di chi ha sognato di cambiare il mondo e lo vede com’è.
Alla fine l’indagine porta all’autore del primo delitto e di quelli che lo hanno seguito; la rivelazione finale è di quelle che lasciano l’amaro in bocca. Resta al lettore anche una galleria di personaggi deliziosi, di qua e di là del baratro. Tra questi ultimi oltre a Tomàs il Saggio (il primo assassinato, del quale scopriremo molto), soprattutto Anselmo, candido e gentile e un po’ svanito, ma con un bel sogno, avere un bastimento carico di riso: per farne cosa non si dice, chi vuol saperlo legga.
Adatto a molti, certamente alle femministe e ai loro complici, meno a chi cerchi in un romanzo poliziesco solo un momento di evasione