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Sto caricando le informazioni... Turbulence (1991)di Chico Buarque
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The narrator is haunted by nostalgia for the places of his childhood set in a city that can only be Rio de Janeiro. A drop-out from the privileged world of luxury beach apartments and sybaritic obsessions, he has entered the 'other' Brazil of wretched poverty and petty crime. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)869.3Literature Spanish and Portuguese Portuguese Portuguese fictionClassificazione LCVotoMedia:
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La lingua è il motivo per cui ti fanno studiare i testi di Chico Buarque a scuola di lingue, per farti capire che sembrano banalità ma che ogni parola è scelta e pesata su un bilancino da orafo per caderti poi addosso come un macigno
E coi piedi di piombo ho affrontato questo libro ammirandone, manco a dirlo, la lingua
La storia è soffocante, sordida, si attorciglia a spirale in una manciata di giornate della vita del protagonista, un uomo passivo, che quasi non parla e che vive nascosto non si sa perché e che, forzato a uscire, anzi a scappare, di casa si infila in una ridda di eventi che quasi sempre subisce passivamente e che, quando lo vedono parte attiva, è impossibile comprenderne le motivazioni. È un racconto in prima persona, un flusso ininterrotto di pensieri ed eventi senza mai una motivazione. Ed è la cosa che della storia più mi ha colpito: l'assenza di un perché.
In italiano il titolo è stato tradotto come "Disturbo", che può rimandare anche a uno stato mentale. Oggi lo attualizzerei come "Disagio" che secondo me meglio ne rende il senso e le sensazioni che trasmette.
Quel che incanta, mi ripeto, è la lingua
Davvero un libro il cui pregio sta più in quel che descrive che in quello che racconta.