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Le loro teste sono verdi le loro mani azzurre (1963)

di Paul Bowles

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Their Heads are Green and their Hands are Blue is an engaging collection of eight travel essays. Except for one essay on Central America, all of these pieces are concerned with locations in the Hindu, Buddhist, or Islamic worlds. A superb and observant traveler, Paul Bowles was a born wanderer who found pleasure in the inaccessible and who cheerfully endures the concomitant hardships with a matter-of-fact humor. These essays provide us with Paul Bowles' characteristic insightfulness and bring us closer to a world we frequently hear about, but often find difficult to understand.… (altro)
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Bellissima testimonianza sul Marocco frutto di appunti, riflessioni, pagine diaristiche di Bowles, in un arco di dieci anni, dal 1950 al 1960. L'amore per il Maghreb non è ispirato da alcun esotismo, né da gusto etnografico, piuttosto scaturisce dalla bellezza dei paesaggi e della cultura locale, dal rispetto per le genti a lungo sfiancate dal colonialismo e incomprese dal turismo di massa. ( )
  cometahalley | Jul 29, 2013 |
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Far and few, far and few Are the lands where the Jumblies live; Their heads are green, and their hands are blue, And they went to sea in a Sieve. - from The Jumblies by Edward Lear
Dedica
Incipit
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The landscape is restless - a sea of disorderly hills rising steeply.
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Their Heads are Green and their Hands are Blue is an engaging collection of eight travel essays. Except for one essay on Central America, all of these pieces are concerned with locations in the Hindu, Buddhist, or Islamic worlds. A superb and observant traveler, Paul Bowles was a born wanderer who found pleasure in the inaccessible and who cheerfully endures the concomitant hardships with a matter-of-fact humor. These essays provide us with Paul Bowles' characteristic insightfulness and bring us closer to a world we frequently hear about, but often find difficult to understand.

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