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Quel che resta di Auschwitz: l'archivio e il testimone: (Homo sacer 3.)

di Giorgio Agamben

Serie: Homo Sacer (III)

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A philosophical study of the testimony of the survivors of Auschwitz. In this book the Italian philosopher Giorgio Agamben looks closely at the literature of the survivors of Auschwitz, probing the philosophical and ethical questions raised by their testimony. "In its form, this book is a kind of perpetual commentary on testimony. It did not seem possible to proceed otherwise. At a certain point, it became clear that testimony contained at its core an essential lacuna; in other words, the survivors bore witness to something it is impossible to bear witness to. As a consequence, commenting on survivors' testimony necessarily meant interrogating this lacuna or, more precisely, attempting to listen to it. Listening to something absent did not prove fruitless work for this author. Above all, it made it necessary to clear away almost all the doctrines that, since Auschwitz, have been advanced in the name of ethics."--Giorgio Agamben… (altro)
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Se il problema delle circostanze storiche (materiali, tecniche, burocratiche, giuridiche) in cui è avvenuto lo sterminio degli ebrei può considerarsi oggi sufficientemente chiarito, ben diversa è la situazione per quanto concerne il significato etico e politico dello sterminio o anche soltanto la comprensione umana di ciò che è avvenuto - cioè, in ultima analisi, la sua attualità. Non soltanto manca qui qualcosa come un tentativo di comprensione globale, ma anche il senso e le ragioni del comportamento dei carnefici e delle vittime e, molto spesso, le loro stesse parole continuano ad apparirci come un enigma. Tra il voler capire troppo e troppo presto di coloro che hanno spiegazioni per tutto e il rifiuto di capire dei sacralizzatori a buon mercato, questo libro sceglie una terza via: prova ad ascoltare non tanto la voce dei testimoni, quanto la lacuna intestimoniabile, la "presenza senza volto" che ogni testimonianza necessariamente contiene (cioè, nelle parole di Primo Levi, coloro che hanno "toccato il fondo" - i "musulmani"). In questa prospettiva, Auschwitz non si presenta più soltanto come il campo della morte, ma come il luogo di un esperimento ancora impensato, in cui i confini fra l'umano e l'inumano si cancellano; e, messa alla prova di Auschwitz, l'intera riflessione morale del nostro tempo mostra la sua insufficienza per lasciar apparire fra le sue rovine il profilo incerto di una nuova terra etica: quella della testimonianza. (fonte: Bollati Bolinghieri)
  MemorialeSardoShoah | May 23, 2020 |
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A philosophical study of the testimony of the survivors of Auschwitz. In this book the Italian philosopher Giorgio Agamben looks closely at the literature of the survivors of Auschwitz, probing the philosophical and ethical questions raised by their testimony. "In its form, this book is a kind of perpetual commentary on testimony. It did not seem possible to proceed otherwise. At a certain point, it became clear that testimony contained at its core an essential lacuna; in other words, the survivors bore witness to something it is impossible to bear witness to. As a consequence, commenting on survivors' testimony necessarily meant interrogating this lacuna or, more precisely, attempting to listen to it. Listening to something absent did not prove fruitless work for this author. Above all, it made it necessary to clear away almost all the doctrines that, since Auschwitz, have been advanced in the name of ethics."--Giorgio Agamben

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