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La strega (1862)

di Jules Michelet

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Long out of print, Jules Michelet's classic study of medieval superstition has been reprinted in this edition to bring the general public's attention to one of the truly great sociological works of modern times. Michelet brilliantly recreates the Europe of the Middle Ages, the centuries of fierce religious intolerance, the Inquisition and the auto-da-fe. He depicts the feudal barons, the great manors, the fiefs and serfs... and the witches, hobgoblins and wizards of whom the masses lived in mortal fear. Michelet draws flaming word pictures of the witch hunts, the Black Masses, the reign of Satan, and the weird rites of the damned. Here is the age of unbridled pleasure and sensuality, of luxury beyond imagination and squalor beyond endurance. Here is the time when a girl might be accused of witchcraft merely if she were young and pretty and did not survive the test of immersion in water or boiling oil. Here is the day of beatings, floggings, tortures and summary decapitations. Encyclopedia Britannica called the book, "The most important work on medieval superstition yet written." It is indeed one of the great works on the Age of Darkness.… (altro)
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Michelet traccia una storia della strega e della stregoneria raccontandola in modo vivace e immaginoso, forse più vicino al romanzo che al saggio. Per lui, alle origini, la strega è colei che conserva i resti del paganesimo sopravvissuti nel fondo della società tardoantica dopo il trionfo del cristianesimo. Egli vede il medioevo come un'età oppressa da un cristianesimo repressivo, nemico della natura della vita terrena e di ogni spontaneità, e dall'organizzazione sociale feudale fatta di arbitrio, oppressione, precarietà. "Il medioevo disperò, e la donna specialmente disperò", e da qui lo sviluppo della stregoneria, contrapposta alla cultura e alla società "ufficiali", quasi un rifugio e uno sfogo per il popolo oppresso, e in seguito collegata alla presenza e alle attività del diavolo e sottoposta a persecuzione. Grossomodo la prima parte è dedicata allo sviluppo del fenomeno dalle origini all'età moderna, e la seconda descrive le persecuzioni che raggiunsero l'apice nel XVI e XVII secolo, con il racconto di alcuni processi significativi. Il saggio appare solidamente basato su fonti e ricerche accurate, ma è ispirato a una visione del cristianesimo, della chiesa cattolica e del medioevo fortemente negativa, che a me suona un po' troppo unilaterale. Ciò si manifesta anche nel tono spesso irridente con cui descrive atteggiamenti e comportamenti della chiesa e dei religiosi, di cui sottolinea senza pietà, anche se certamente non senza ragione, gli abusi vergognosi, l'ipocrisia sfacciata, l'ottusità persecutoria. ( )
  Oct326 | Jan 18, 2014 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Jules Micheletautore primariotutte le edizionicalcolato
Allinson, A.R.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Barthes, RolandPrefazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hudson, G. ChristopherIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Malvano, Maria VittoriaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Mandrou, RobertPrefazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Vivó, J.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
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Epigrafe
Dedica
Incipit
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Sprenger said, before 1500: We should speak of the Heresy of the Sorceresses, not of the Sorcerers; the latter are of small account.
Citazioni
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Such and such a neighbor is rich?...Witch! witch! Such and such is pretty?...Ah! witch!
The Sorceress is the Church's crime.
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Long out of print, Jules Michelet's classic study of medieval superstition has been reprinted in this edition to bring the general public's attention to one of the truly great sociological works of modern times. Michelet brilliantly recreates the Europe of the Middle Ages, the centuries of fierce religious intolerance, the Inquisition and the auto-da-fe. He depicts the feudal barons, the great manors, the fiefs and serfs... and the witches, hobgoblins and wizards of whom the masses lived in mortal fear. Michelet draws flaming word pictures of the witch hunts, the Black Masses, the reign of Satan, and the weird rites of the damned. Here is the age of unbridled pleasure and sensuality, of luxury beyond imagination and squalor beyond endurance. Here is the time when a girl might be accused of witchcraft merely if she were young and pretty and did not survive the test of immersion in water or boiling oil. Here is the day of beatings, floggings, tortures and summary decapitations. Encyclopedia Britannica called the book, "The most important work on medieval superstition yet written." It is indeed one of the great works on the Age of Darkness.

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