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La fabbrica della nebbia. Piccolo viaggio sentimentale dentro quel che cancella e svela

di Gino Cervi

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Consigliatami da un'amica come una collana filosofica, in realtà ho trovato tra le mani un prodotto assai distante da quel che mi immaginavo potesse essere. Non un trattato filosofico o un'analisi saggistica bensì una, anzi tante, definizioni personali di tale Gino Cervi - che non conoscevo -, ben farcite da esperienze personali, ricordi e racconti di vita propria in chiave autobiografica. Tendenzialmente il primo pensiero che potrebbe passarvi ora nell'anticamera del cervello sarebbe: "che mi frega di leggere le memorie di una persona che nemmeno conosco?". Vero, potrei persino parzialmente concordare. Eppure Gino Cervi - no, non l'attore bolognese - ha dalla sua la padronanza della lingua, delle parole, del lessico. Sa scrivere, e bene. Affronta vari argomenti, molti dei quali non rientrano nemmeno tra i miei interessi (il ciclismo, il calcio), ma è così abile a destreggiarsi col lessico da incuriosire il lettore qualsiasi cosa dica, qualsiasi tema tratti. E, ovviamente, in tutto ciò riesce a mantenere la nebbia la protagonista principale delle sue elucubrazioni. Vi è persino una curata ricerca a citazioni, talvolta utilizzate come punto di partenza sulle quali avviare nuovi pensieri e ragionamenti. E proprio qui giungiamo in un errore grossolano commesso dall'edizione: nessun riferimento alle fonti dalle quali provengono le citazioni, nessuna nota, nessun rimando; è pertanto impossibile potere curiosare e approfondire. Si ascolta (o meglio, si legge). Ed è piacevole. Ma non si è veicolati, non reindirizzati. Questo è il tratto nebbioso di questo volume sulla nebbia. ( )
  Wiccio | Sep 9, 2022 |
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
Film correlati
Epigrafe
Dedica
In ricordo di Donata Schiannini, e della sua nebbia di sigarette.
Incipit
Sono nato dentro la nebbia.
Citazioni
Pasolini diceva in quegli anni cose durissime, molte volte incomprensibili, sempre comunque scomode da qualsiasi parte le si ascoltasse. Era una specie di Savonarola: le sue parole, i suoi pensieri acuminati e mai prevedibili li affondava nelle coscienze degli italiani. [...] La verità è che Pasolini colpiva dappertutto, ma più di altri colpiva dritto al cuore l'Italia cattolica da cui, lui per primo, si sentiva tradito. Vedeva quel mondo decomporsi sotto l'effetto del consumismo, dell'edonismo, dell'ipocrisia dell'apparire e non dell'essere.
La scarnebbia [...] è qualcosa a metà tra il sottile piovischio e l'umidità brumosa. Intride gli abiti e i capelli, vaporizza le lenti degli occhiali. È quasi impossibile da vedere [...] ma fa vedere le cose che ci stanno dentro in un altro modo, come se all'obiettivo dei nostri sensi percettivi fosse stato applicato un filtro umorale. Un aerosol diffuso.
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Da non confondere con l'omonimo Gino Cervi, all'anagrafe Luigi Cervi (Bologna, 3 maggio 1901 – Punta Ala, 3 gennaio 1974), attore, doppiatore e conduttore radiofonico italiano.
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

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Descrizione del libro
La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Gino Cervi, giornalista, scrittore e, in particolare, "meccanico di libri", a indagare intorno a quel che di materiale e di immateriale si nasconde e, proprio nel nascondersi, si rivela dentro la nebbia, una delle più potenti macchine letterarie per immaginare e, forse, interpretare il mondo.
Riassunto haiku

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